15/06/2015

Fecondazione artificiale: muore una donna, nessuno ne parla

Una notizia ANSA che davvero non ha avuto grossa risonanza sui media (chissà perché...): una donna è morta durante l’iter necessario alla fecondazione artificiale.

Abbiamo più volte  notato come la tanto sbandierata esigenza di tutelare la salute delle donne, e in specie la salute sessuale e riproduttiva, sia piuttosto strabica: dei danni fisici e psichici dell’aborto – e delle morte per aborto legale – non si parla, degli effetti collaterali della contraccezione e delle pillole abortive non si dice niente.

Figurarsi se qualcuno parla della sindrome da iperstimolazione ovarica che può portare gravi conseguenze a chi si presta a vendere ovuli o a farsene prelevare per poter procedere alla fecondazione artificiale.

Sul caso di questa donna morta a Bari si indagherà: se ne saprà più niente? Si metteranno in guardia le donne dei rischi relativi alla procedura? Della salute delle donne importa veramente a qualcuno?

Ecco la notizia ANSA:

Una donna di 38 anni, Arianna Acrivoulis, residente a Bitritto (Bari), è deceduta nell’ospedale Florenzo Jaja di Conversano dopo essere stata sottoposta a un intervento di fecondazione assistita. Secondo quanto si è appreso finora, la donna sarebbe deceduta nella sala operatoria dell’unità di fecondazione medica assistita dopo l’agoaspirazione ovarica. A denunciare l’accaduto è stato il padre 83enne della donna. I carabinieri hanno sequestrato la cartella clinica. BludentalIn merito alla vicenda, due medici sono stati iscritti nel registro degli indagati della procura di Bari per cooperazione in omicidio colposo. Nelle prossime ore il pm inquirente del Tribunale di Bari, Luciana Silvestris, affiderà l’incarico per l’autopsia.

Redazione

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