06/09/2014

Fecondazione eterologa: rischi e problemi. L’esperienza insegna?

I governatori delle Regioni hanno approvato le linee guida sulla fecondazione eterologa, varate da tecnici e assessori regionali alla salute.  Hanno posto un limite di età per la donna ricevente (43 anni) , per le “donatrici” e per i “donatori”; si prevede un limite massimo di 10 nati per ogni “donatore”, garantendogli l’anonimato. “Donatore”, per modo di dire, perché viene pagato, mentre il trattamento nelle strutture pubbliche è gratis, con un costo che si aggira intorno ai 2.500-3.200 euro e che sarà a carico del servizio sanitario regionale...

Tralasciamo per il momento quest’ultimo aspetto economico, che pure è rilevante, e molto, per soffermarci sulla prima questione: i limiti al numero di figli e l’anonimato. Vediamo l’esperienza di un paese avanzato, evoluto informaticamente, efficiente, come il Regno Unito.

I nuovi dati diffusi dall’Authority governativa  Human Fertilisation and Embryology Authority (HFEA) dicono che i 504 venditori di sperma più prolifici hanno generato nel complesso più di 6.200 bambini. Almeno dieci figli a testa. Questo è il limite all’eterologa che hanno approvato i Governatori delle regioni italiane. L’ HFEA rifiuta di divulgare dati più precisi, in nome della privacy, ma sappiamo che fino al 2005 la vendita di sperma era anonima, come deciso dalle nostre linee guida suddette: i “riceventi” avevano diritto solo alle informazioni mediche di base circa i loro padri biologici. Oggi l’anonimato l’anonimo nel Regno Unito è vietato, ma i bambini figli di venditore devono aspettare fino a 18 anni di età per richiedere l’identità del loro padre genetico, sempre che i genitori legali abbiano detto la verità sulle sue origini al soggetto interessato: molti tengono il segreto. Come può un rapporto d’amore – come quello tra genitori e figli – basarsi su una reticenza menzognera così grave? Non esiste al mondo uno psicologo che non consigli agli adottanti di spiegare, con giusti modi e maniere, ai figli che sono stati adottati. Perché con la vendita dei gameti dovrebbe essere diverso?

Nel gennaio scorso, l’ex venditore di sperma Chris Whitman ha scoperto, con sua grande sorpresa, che aveva prodotto almeno 34 bambini, tra il 1992 e il 2003. Rilasciò all’epoca un’intervista in cui si diceva sconvolto dalla idea di sapere che tante persone sconosciute portavano in giro i suoi geni: ha sentito un forte bisogno di condividere la notizia, ma non sapeva cosa pensare e cosa fare...  Ha anche spiegato quanto sia stato facile aggirare il limite massimo di donazioni consentite (basta cambiare rapidamente clinica, in sostanza). Poi, nonostante ai suoi tempi vigesse la regola dell’anonimato, si è sentito la necessità di tornare alle cliniche dove aveva operato e lasciare qualche informazione su di sé, più un indirizzo di posta elettronica e il nome della sua città, nel caso i figli volessero contattarlo. 

 

L’anonimato aumenta il rischio di rapporti sessuali tra fratellastri, con conseguenze sulla prole gravi e pericolose. E anche se cadesse il divieto di anonimato il rischio non sarebbe del tutto evitato: chi – conoscendo un partner – esordisce chiedendogli se è stato concepito in provetta e chi sono i suoi genitori biologici?

Un numero crescente di persone – ormai adulte – concepite al mercato dei gameti  si sta organizzando e protesta ad alta voce contro la fecondazione eterologa.

C’è chi insiste dicendo che non c’è differenza tra adozione e fecondazione artificiale. Costoro non vogliono riflettere sulla ragione dell’esistenza della legge sull’adozione: dare una famiglia a un bambino che non ce l’ha. Mentre con la provetta, per soddisfare il desiderio di un figlio, si dà origine deliberatamente a un bambino biologicamente orfano.

La gente spende innumerevoli quantità di tempo e fatica per fare ricerche sulla propria genealogia, per capire da dove viene. Le informazioni sulla famiglia, sulla propria storia, sulle proprie origini genetiche (anche dal punto di vista medico) sono  importanti per il benessere dell’individuo. 

Francesca Romana Poleggi

 

Blu Dental

 

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