23/03/2015

Gender a scuola, anche nei libri di testo

C’era da aspettarselo. Se l’ideologia gender si propaga dall’asilo nido al liceo, con favole e progetti, è ovvio che si sia infiltrata anche nei libri di testo scolastici.

Ci segnalano ad esempio, da Bari, un libro di italiano per la scuola secondaria, IL FIORE DELLA LETTURA 2, per gli studenti di seconda media, edito da Garzanti Scuola.

Nell’Unità 7, intitolata Uomini e donne, si presentano “Donne dai forti tratti maschili e uomini con una spiccata natura femminile”.

La prima di queste personalità “miste” chi è? Santa Giovanna d’Arco, la Pulzella d’Orleans.

Questo mi ha profondamente colpito. Un’eroina, una donna soldato, è tale perché ha “forti tratti maschili”?  Mi sa che i veri complessati, le persone vittime degli stereotipi di genere, quelli davvero castrati dall’idea che maschi possano fare solo cose da maschi e femmine solo cose da femmine sono proprio loro, gli ideologi del gender. La pulzella d’Orleans non aveva “forti tratti maschili”. Era una fanciulla coraggiosa e forte, carismatica e guerriera, senza bisogno di essere “maschile” (né – tanto meno – lesbica).

Blu DentalMa giriamo pagina.

Il capitolo seguente, sempre dell’unità 7, si intitola “Maschi e femmine si diventa?” 

La risposta sottintesa è “Sì”, visto che il testo dice che la scienza dimostra che il cervello dei bambini è unisex (e su questo insiste parecchio, anche in pagine successive).

Forse un libro “di Italiano” può permettersi di dire corbellerie in “Scienze”? La neuropsichiatria e l’embriologia dimostrano che la differenziazione sessuale e cerebrale dovuta all’azione del cromosoma Y e del testosterone avviene entro le prime 10 settimane dal concepimento.

E invece no. Secondo questo manuale, genitori e insegnanti devono lavorare sul cervello (unisex) dei bambini “con un mix di colori rosa e blu per permettere ai piccoli di sviluppare tutte le proprie capacità e il proprio talento indipendentemente dal sesso”.

Come può un libro di scuola istillare idee false e tendenziose nelle menti di ragazzini di 11 o 12 anni? Ragazzini che sono ancora all’inizio della pubertà, qualcuno più precoce, qualcuno meno, hanno bisogno di essere accompagnati con discrezione e tatto nella crescita. E – consentitemi – con un amore disinteressato che non è né dei professori, né degli esperti, ma solo quello dei genitori ...

Francesca Romana Poleggi

 

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