23/12/2015

Gender a scuola – Ancora un Comune col buonsenso

Al Comune di Ladispoli (Rm) è stata approvata la mozione “No all’ideologia gender” di A. Grando e G. Fargnoli.

Ci scrive Raffaele Cavaliere, consigliere comunale, che ci spiega come a questa vittoria del buon senso si sia giunti grazie a un lungo lavoro non privo di ostacoli.

L’11.9.15 nell’Aula Consiliare del Comune di Ladispoli egli organizzò – non senza fatica, visto il primo diniego dei locali da parte dell’amministrazione – un convegno sull’identità di genere (il gender) e la buona educazione sessuale. In quella occasione i due Consiglieri Comunali presenti si presero l’impegno di presentare una mozione a riguardo. Il primo fu Gabriele Fargnoli seguito poi da Alessandro Grando. Varie vicissitudini impedirono la discussione immediata durante il Consiglio Comunale. Ma questa situazione ha poi favorito la presentazione di un’unica mozione a nome di entrambi (Mozione presentata in data 20/10/2015 con numero di Protocollo 0040792/2015, Città di Ladispoli).

Un primo tentativo di far approvare la mozione non è riuscito per l’opposizione del centrosinistra al potere e per l’uscita dall’aula del consigliere PD Nardino D’Alessio, ex democristiano che lavora tuttora per il Vaticano, che ha fatto mancare il numero legale (si può ascoltare lo svolgimento del dibattito su Centro Mare Radio). La cosa è stata possibile anche grazie all’assenza di molti Consiglieri d’opposizione.

gender_apriliaAlla fine, però, il Consiglio Comunale di Ladispoli mercoledì, 2.12.15 ha approvato la mozione a difesa della famiglia naturale presentata da A. Grando e G. Fargnioli. I consiglieri che hanno votato a favore sono stati: A. Grando, A. Agaro, F. Asciutto, E. Cagiola, S. Penge e P. Ruscito  (tutti eletti nel centro destra);  G. Fargnoli e L. Latini e  (lista civica facente parte della maggioranza, di centro sx). Votazione:  8 sì e 2 no.

Il Sindaco, Crescenzo Paliotta (Pd) e il Presidente del Consiglio, Giuseppe Loddo (Pd ex Dc) hanno votato contro. Nardino D’Alessio (Capo Gruppo Pd in C.C. ex DC che tutt’ora si professa cattolico) ha nuovamente abbandonato l’Aula, solo che questa volta la “mossa” non ha funzionato! Tutti gli eletti nella ex-coalizione PdL  sono rimasti in Aula….

L’esempio di Ladispoli serva a tutti gli amministratori locali di buon senso, laici e cattolici (anche se a volte professarsi cattolici non basta per comportarsi di conseguenza): con la buona volontà si possono difendere le leggi naturali e si può lavorare per fare per un mondo più equo, senza discriminazione e privilegi ingiustificati.

Laddove questo esempio non viene seguito, si chiede Cavaliere, forse la coscienza dei cittadini è assopita.

Redazione

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