12/07/2016

Gender a scuola: Gandolfini risponde a Faraone

Rilanciamo il comunicato stampa del Comitato Difendiamo i Nostri Figli, nel quale Gandolfini replica alle accuse che gli muove Faraone a proposito del gender nelle linee guida del MIUR.

Per leggere quello che ha scritto il sottosegretario all’Istruzione e la risposta del nostro Presidente, Toni Brandi, cliccare qui.

Gandolfini: “Faraone stia sereno

Faraone stia sereno e non si inventi l’inesistente” dichiara Gandolfini rispondendo al Sottosegretario che gli attribuisce progetti politici. “La solita strategia tipica della povertà intellettuale: attaccare la persona, tentando di colmare il vuoto culturale, si aggiunge alla strumentalizzazione di casi tragici – la cui condanna senza sconti è unanime – per veicolare malsane e pericolose teorie di “educazione di genere” ( = gender), che introducono inesistenti e fantasiose identità di genere in contrasto con la natura sessuata della persona umana“.

Ribadendo che l’Italia nel suo complesso è il Paese più rispettoso delle diversità e meno ‘omofobo’ anche rispetto a quei Paesi – cosiddetti inclusivi e gay friendly – che verrebbero additati come modelli (vedi statistiche OSCAD e statistiche provenienti dallo stesso mondo LGBT, come l’Associazione ILGA Europe)“, precisa Gandolfini, “siamo assolutamente d’accordo nel promuovere una sana educazione al rispetto di CHIUNQUE, ma siamo altrettanto determinati nel contrastare ogni tentativo di introdurre pretestuosi percorsi di indifferentismo sessuale. E non siamo dei visionari. Chissà se il Sottosegretario è a conoscenza che, proprio a Roma, viene proposto in nidi e scuole dell’infanzia un anno di formazione all’identità di genere, condotto dall’Associazione ‘Scosse’, in cui si dichiara: ‘Non esiste una naturalità priva di condizionamenti e precedente alla cultura … Il sesso non è originario e naturale ma, come il genere, dipende da pratiche culturali, sociali e discorsive’?”

“È vero proprio l’opposto: il sesso è originario e naturale, è legato al patrimonio genetico ed ormonale del bimbo, va rispettato in quanto tale e va orientato, in senso educativo e culturale, verso una mentalità di assoluta uguaglianza e parità fra maschio e femmina, come verso ogni altra persona, indipendentemente dalle sue condizioni personali e sociali (art.3 della Costituzione). Questo è il compito della scuola, in stretta collaborazione con la famiglia”.

Femminicidio, razzismo, discriminazione, violenza sono gravi patologie del sistema educativo e sociale che non si curano confondendo l’identità sessuata dei bimbi“, conclude Gandolfini.

 Comitato Difendiamo I Nostri Figli

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