29/11/2014

Gender a scuola: il maestro diventa una maestra

L’Osservatorio della Nuova Bussola ci informa che in una scuola elementare toscana il “maestro” sta trasformandosi in “maestra”, e i bambini sono tutti felici e contenti.

Questo prova, secondo il Corriere Fiorentino che ha pubblicato la notizia, “che gli occhi innocenti di un bambino vedono sempre il vero e il genuino e dunque se gli scolaretti del sig. Franchini lo vedono donna, “donna” lo deve essere per davvero”: la quintessenza dell’ideologia gender.

Ma in realtà, osserva la Bussola, è vero proprio il contrario: “i bambini sono facili da corrompere nei loro giudizi proprio a motivo della fiducia incondizionata che hanno verso i “grandi” i quali se dicono loro che una cosa è vera, ci credono subito (v. Babbo Natale). E così il sig. Franchini tornerà in cattedra ad insegnare matematica, italiano e “translogia”, una materia a cui dovranno applicarsi i bambini per capire che cambiare sesso è un po’ come cambiare classe. Nulla di eccezionale.”

Noi ci limitiamo ad aggiungere che, se il laicissimo Johns Hopkins Hospital, ha smesso di fare operazioni di cambiamento sesso (pratica di cui fino a poco fa era all’avanguardia), perché i transessuali hanno – secondo la loro esperienza – problemi mentali che NON si risolvono con l’operazione, forse quei bambini andrebbero un pochino tutelati e il maestro andrebbe aiutato. Senza discriminarlo, stigmatizzarlo, violentarlo,  per carità. Anche perché di insegnanti matti (a cominciare dalla sottoscritta) la scuola italiana è piena.

Francesca Romana Poleggi

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