25/07/2016

Gender a scuola: L’AGE assiste i genitori in Lombardia

Sappiamo bene che ormai la scuola italiana è votata” all’educazione” alla identità di genere e alla lotta all’omofobia: così la propaganda all’ideologia gender è ufficialmente accettata dal MIUR. 

Ma magari non tutti i genitori sono d’accordo con “l’educazione di genere”. Magari qualcuno vorrebbe che ai figli piccoli non si prospettasse in modo fantasioso e gratuito la possibilità di scegliere se essere maschio o femmina, di cambiare ruoli e vestiti, di fare le “principesse col pisello”  e altre amenità simili.

E capita magari, che quei genitori che osino protestare per lezioni di educazione sessuale esplicite o omosessualiste o transgenderiste, vengano messi alla berlina, emarginati, insultati o peggio.

Se anche questi genitori fossero una minoranza, poiché sono perseguitati, emarginati e stigmatizzati, in nome della tolleranza e dell’inclusività  la Regione Lombardia ad annunciare l’apertura di uno sportello con un numero verde (800 318318) dedicato a loro.

A questo sportello si possono rivolgere detti genitori, quelli che avessero da ridire sui libretti e sui giochi di gruppo che vengono proposti ai ragazzini, quelli che non condividono l’impostazione ideologica delle lezioni che vengono impartite ai figli. E ci si possono rivolgere tutti coloro che vogliono denunciare razzismo, bullismo, droga, vandalismo.

L’agenzia ANSA riferisce che “sarà la onlus Age, Associazione italiana genitori, che gestirà lo ‘sportello famiglia’ della Regione Lombardia che sarà avviato “già a settembre” come annunciato dall’assessore regionale alle Culture Cristina Cappellini. Il servizio “costituirà anche un valido strumento di contrasto all’ideologia gender”, ha affermato l’assessore. Più in generale lo sportello, criticato nei mesi scorsi dalle opposizioni proprio per la sua funzione ‘anti-gender’, servirà “a fronteggiare – ha aggiunto Cappellini – eventuali casi di forme di disagio nel percorso educativo degli alunni, avendo come stella polare i valori non negoziabili della famiglia naturale e della tutela della libertà educativa in campo alla famiglia stessa“.

Redazione

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