01/11/2015

Gender a scuola NO, lotta alla discriminazione SI’

Ci fa piacere che il Sottosegretario Toccafondi (come riporta Orizzonte Scuola) abbia espresso in tono pacato e ragionevole il concetto “Lotta alla discriminazione assolutamente sì, teoria gender assolutamente no”.

E’ quello che andiamo predicando da sempre.

“Come ministero e come Governo dobbiamo lottare contro la discriminazione e la scuola non è in questo un’isola felice. Occorre educare i ragazzi al rispetto delle differenze, ma questo non vuol dire portare delle favole ‘gender’ a dei bambini piccoli. Questo aspetto non c’entra niente con la discriminazione”.
Tutto ciò che deve entrare a scuola deve essere conosciuto e approvato dai genitori. Lo dice la Costituzione, e anche il ministero attraverso due recenti circolari”.

gender_aprilia“Lanciamo un appello di non portare nelle scuole temi che possono portare a scontri ideologici. Questo appello va anche alla Regione Toscana, perché lotta alla discriminazione non portare libretti di favole che creano disagio e contrasto tra genitori, studenti, docenti e scuole. Per questo il nostro appello è a usare le risorse bene”.

“La scuola non deve essere luogo di scontro ideologico”.

Parole sacrosante, caro Sottosegretario.

Il problema, però, è più radicale. E’ un problema di preclusione ideologica. Chi legge fiabe discutibili (come quelle di Massa), o radicalmente censurabili (come quella di Zaff, la principessa col pisello, come quelle che propongono a modello l’utero in affitto,con le signore gentili che danno la pancia e il bimbo che non è statp “portato in pancia” dai suoi due papà, ma loro “lo hanno messo al mondo insieme, sono i suoi genitori”, ecc.) lo fa per “lottare contro la discriminazione” (di genere).

E’ un cane che si morde la coda. Ci vuole una chiarezza e coerenza, ragionevolezza e capacità di vedere la realtà senza paraocchi ideologici. E il coraggio di dire le cose come stanno, anche se non è politicamente corretto. Doti rare. Soprattutto a livello governativo dove si continua a dire che il gender non esiste.

Redazione

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