16/10/2016

Gender all’università: oltre che a Verona, anche a Brescia

L’indottrinamento gender passa anche all’università. E l’omosessualismo è uno dei suoi aspetti più evidenti.

Che la questione sulle unioni civili fosse solo l’inizio di un piano inclinato l’avevamo preventivato; eppure qualcuno, ai tempi della fiducia sul ddl Cirinnà, voleva convincerci che, con lo stralcio della stepchild adoption, il disegno di legge sulle unioni civili fosse un’ottima legge, in grado di chiudere definitivamente (e positivamente) il dibattito sul tema.

Invece le unioni civili sono state solo il primo gradino di una scalata inarrestabile per la colonizzazione ideologica che omosessualismo (e gender) stanno tentando di fare.

L’Università di Brescia ha già fatto parlare di sé, e anche quest’anno sembra non volersi esimere dall’occupare una posizione primaria nella propaganda LGBTQIA(...) (che – qualcuno lo dica ai vari Lupi ed Alfano – continua imperterritamente nonostante l’approvazione del Cirinnà).

Anno nuovo, legge nuova, propaganda identica. Anche quest’anno l’Unibs ospiterà nel dipartimento di giurisprudenza (che vanta una cattedra talmente sensibile a queste tematiche che, a mio modestissimo parere, meriterebbe un nome diverso dall’attuale “Filosofia del diritto”, in favore di qualcosa più arcobaleno) una nuova serie di incontri dal titolo I diritti delle persone LGBTI”, che affronteranno diversi aspetti della tematica: genderTransessualità e intersessualità”; “Matrimonio e unioni civili”; “Omogenitorialità e gestazione per altri” (perché, alcuni, non hanno nemmeno il coraggio di chiamarlo con il suo nome: utero in affitto); “Le discriminazioni nel mondo del lavoro” (dove magari si parlerà di come alcuni negozi attuino pratiche di assunzione agevolate per le persone con orientamento omosessuale in quanto più attente al contatto con la clientela).

L’obiettivo che l’iniziativa si pone è «preparare una nuova generazione di cittadini e giuristi e testimoniare la rilevanza che le tematiche relative ai diritti delle persone lgbti ha assunto nel dibattito giuridico e fornire gli strumenti di base per orientarsi all’interno di un panorama normativo in continua evoluzione».

Più chiaro di così...

Come testimonia questa iniziativa, la battaglia non è finita. Occorre rimanere vigili e attenti, continuando a testimoniare la Verità in un mondo in cui il potere della menzogna regna sovrano ed i diritti dei bambini sono nuovamente calpestati.

Elia Buizza

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