03/03/2015

Gender, omosessualismo e giudizio critico

La testimonianza di un medico e diacono permanente che si è scontrato con la cecità di chi è accecato dalla dittatura dell’ideologia gender.

Tempo fa,  mi hanno invitato come Ginecologo e Sessuologo a tenere una lezione agli educatori della mia ASL su omosessualità, transessualità e genere sessuale (gender).

Non mi aspettavo molto entusiasmo visto le cose che mi apprestavo a dire loro e la mentalità che la gente si sta formando in modo spesso inconsapevole riguardo a questo argomento.

Ma io stesso sono rimasto meravigliato della reazione di ostilità che hanno avuto molte delle persone presenti nei miei confronti dopo aver detto la verità riguardo al fatto che i mezzi d’informazione e la cultura dilagante impregnata di ideologia gender, cercano in tutti i modi di farci credere ciò che vogliono e non ci fanno ragionare più con la nostra testa.

Ho detto che da sempre l’uomo e la donna sono diversi, perché così sono stati creati da Dio e che oggi “purtroppo non è più così” .... la teoria gender infatti afferma che l’essere maschio o femmina non è determinato biologicamente, ma è condizionato dal contesto socioculturale dove si nasce e si cresce, per cui alla fine è una scelta dell’individuo essere maschio o femmina, al di là delle sue connotazioni sessuali primarie (organi genitali) e secondarie (conformazione del corpo, timbro della voce, peli, ecc.... A questo riguardo ho portato il noto video del “Paradosso norvegese” uno studio fatto da un giornalista norvegese che dopo aver intervistato diversi studiosi del campo arriva alla conclusione che il maschio e la femmina fin dalla nascita sono profondamente diversi.
Ho poi parlato della procreazione assistita e dell’eterologa in particolare dicendo che: la procreazione in natura avviene solamente attraverso l’unione sessuale di un uomo e di una donna. “tutto il resto è perversione”. Traendo queste ultime parole dalla citazione di un grande scienziato dei primi del novecento “Nikola Tesla”: “La scienza se non ha come fine il bene dell’umanità è solo perversione”

Insomma, non vi dico cosa è successo a quelle parole! Due donne tra l’altro avanti con gli anni si sonno messe a gridare dicendo che tutto quello che avevo detto era assurdo, perché : “che male c’è” se due persone dello stesso sesso si vogliono “bene” desiderano sposarsi e avere dei figli, usando delle tecniche che la scienza ci mette a disposizione? “Che male c’è” se in una coppia che non può avere figli si chiede l’intervento di un “donatore” esterno?

Ho cercato di far capire che è normale il desiderio di avere figli, ma se questi non arrivano, non dobbiamo accanirci e usare anche tecniche contro natura per esaudire a tutti i costi il nostro desiderio. “Il desiderio non deve diventare un diritto”.

Sono andato via da quella lezione molto sconfortato, ma non per quello che hanno detto contro di me: per la loro cecità e la loro incredulità.

Questo buonismo: “che male c’è” che pervade le coscienze.... “chi sono io per giudicare” che tanta presa ha fatto sulle persone, detto anche da chi dovrebbe indicarci le vie del bene e allontanarci dal male ha stravolto le coscienze.
San Paolo afferma: “l’uomo spirituale giudica ogni cosa” (1 Cor 2,15) e non “chi sono io per giudicare”.

Dr Ermete Valter Scotti
ostetrico-ginecologo
sessuologo clinico
diacono permanente

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