13/06/2015

Gender – Perché in Piazza San Giovanni il 20 Giugno?

Da circa 18 mesi vari progetti che promuovono l’ideologia del Gender, l’omosessualità e la transessualità fra i studenti, sin dagli asili nido, sono stati promossi e finanziati con i soldi dei contribuenti dal MIUR, dall’UNAR e dalla rete Re.A.D.Y. composta da più di cento Comuni, Province o Regioni pro LGBT.

E ‘quindi sempre più diffusa è la consapevolezza che ci troviamo di fronte ad una vera e propria emergenza educativa, in particolare per quanto riguarda le tematiche dell’affettività e della sessualità.

L’educazione sessuale çhe si sta attuando nelle scuole, in linea con le raccomandazioni dellÚfficio Europeo dell’OMS, è priva di riferimenti morali, discrimina la famiglia, e mira ad una sessualizzazione precoce dei ragazzi. Attualmente i progetti educativi in questo ambito vengono spesso presentati richiamando l’esigenza di “lottare contro la discriminazione”.

L’intento in sé potrebbe essere lodevole se ciò significasse educare gli studenti a rispettare ogni persona e a non rendere nessuno, a causa delle proprie condizioni personali (disabilità, obesità, razza, religione, tendenze affettive, ecc.), oggetto di bullismo, violenze, insulti e discriminazioni ingiuste. In realtà il concetto generico di “non discriminazione” nasconde molto spesso: la negazione della naturale differenza sessuale e la sua riduzione ad un fenomeno culturale che si presume obsoleto; la libertà di identificarsi in qualsiasi “genere” indipendentemente dal proprio sesso biologico; l’equiparazione di ogni forma di unione e di “famiglia”; la giustificazione e normalizzazione di quasi ogni comportamento sessuale.

Bludental

Oltre a questa emergenza educativa abbiamo il disegno di legge Cirinnà che vuole equiparare le unioni civili fra persone dello stesso sesso al matrimonio fra uomo e donna, in tutto e per tutto, ed apre alle adozioni gay. Perciò questo disegno di legge è contrario all’art.29 della nostra Costituzione ed alle sentenze 138/2010 e 274/2014 della Corte Costituzionale.

Perciò scendiamo tutti in piazza,

-Per difendere i nostri figli dalla teoria del gender, introdotta nelle scuole, che danneggia l’innocenza e lo sviluppo sano dei bambini
-Per difendere la famiglia naturale dall’assalto a cui è costantemente sottoposta da questo Parlamento
-Per difendere il diritto dei genitori ad educare i propri figli
-Per promuovere il diritto di ogni bambino a crescere con un padre e una madre

Il Comitato Organizzativo, sta lavorando alacremente sotto la direzione del Portavoce Massimo Gandolfini e grazie a tutto il lavoro logistico curato da Nicola Di Matteo, vice presidente dell’ Associazione NonsiToccaLaFamiglia, e tutti gli altri membri del Comitato, per fare dell’ evento un successo.

Redazione

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