03/02/2018

Gentiloni ignora le “pari opportunità”, proprio all’UNAR...

Pare che  il presidente del consiglio uscente Gentiloni voglia imporre a capo dell’Unar (ufficio nazionale anti discriminazioni razziali) il senatore Luigi Manconi, che è stato recentemente escluso dalle liste elettorali del Partito Democratico.

«Questo avviene in oltraggio a mesi di trattative portate avanti dal Comitato difendiamo i nostri figli e dal Dipartimento pari opportunità per individuare una personalità sopra le parti, sensibile alle istanze delle diverse componenti che animano la società italiana e capace di riportare l’Unar alle sue funzioni originarie, ovvero la lotta alle discriminazioni per razza e religione, dopo gli scandali che hanno portato alle dimissioni dell’ex presidente Spano», commenta Massimo Gandolfini presidente del Comitato Difendiamo i Nostri Figli, promotore del Family day.

«Gentiloni concepisce questa importante agenzia governativa come una camera di compensazione dei conflitti interni del Pd. Un governo in agonia pre elettorale e senza rappresentanza impone una nomina e offre una paracadute d’eccellenza per chi è stato volutamente fatto fuori dalla corsa alle elezioni», aggiunge Gandolfini.

«Manconi non solo non può rappresentare una figura sopra le parti per il suo pedigree di sinistra ma anche per le sue posizioni su tematiche sensibili che, in maniera erronea, in passato sono state toccate dall’azione dell’Unar. Il senatore Manconi nella legislatura che si è appena chiusa è stato infatti uno dei più grandi sostenitori delle adozioni per le coppie dello stesso sesso, tanto da arrivare a minacciare che non avrebbe votato la legge sulle unioni civili senza le adozioni. Tra l’altro basta fare un breve ricerca sul web per trovare dichiarazioni di Manconi in favore dell‘utero in affitto che rispetti parametri etici. Il che ci preoccupa non poco, visto che non c’è mai nulla di etico nel concepire per contratto un bambino che sarà orfano della madre e nel usare l’utero della donna come un contenitore. Un mercimonio che rompe il legame biologico e sentimentale tra il nascituro e la madre e che viene denunciato anche da tutte le associazioni femministe», afferma ancora il leader del Family day.

«Chiediamo pertanto a Gentiloni un passo indietro e di proseguire nel virtuoso lavoro portato avanti dal Dipartimento Pari opportunità per trovare una persona che non appartenga a nessun partito, nessun sindacato e nessuna associazione, a garanzia di una vera imparzialità», conclude Gandolfini.

Ricordiamo ai nostri Lettori che è possibile firmare la petizione #chiudeteUNAR

Redazione


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