24/11/2018

Il Campidoglio e la vita: note a margine di una mozione respinta

Non ci voleva la palla di vetro per capire che sarebbe finita così. Il Consiglio comunale di Roma ha respinto la mozione presentata da Fratelli d’Italia, la 207/2018, per proclamare Roma “città a favore della Vita” e far inserire questo principio nello Statuto di Roma Capitale. La mozione era stata fortemente voluta, oltre che dalla leader di FdI Giorgia Meloni, dal consigliere Lavinia Mennuni, che proprio su Notizie Pro Vita aveva illustrato il senso e il grande significato di questa iniziativa politica rivolta in favore della vita. Il consigliere Mennuni aveva pure auspicato il voto favorevole di una parte dei consiglieri del M5S, invitandoli a seguire non le direttive di partito, ma la libertà di coscienza che dovrebbe guidare l’azione di ogni rappresentante istituzionale per ciò che riguarda i temi etici.

La mozione è stata bocciata con il voto contrario del M5S e con essa sono stati anche respinti tutti i piani straordinari per il supporto alle politiche della famiglia e della natalitàIn poche parole è stato sancito ancora una volta il diritto ad abortire, ma non quello ad aiutare le madri in difficoltà che vogliono partorire. Così l’interruzione volontaria di gravidanza sarà sempre di più una facile via di fuga per quelle donne che, pur volendo portare avanti una gravidanza, saranno spinte a ricorrere all’aborto anche solo per liberarsi di un “problema economico” non trovandosi in nessun modo aiutate dalle Istituzioni nella crescita del neonato, ancora di più se ragazze madri. Perché purtroppo oggi avere figli, invece che una risorsa, è considerato un problema, proprio perché non sono state adottate politiche rivolte a incentivare la natalità. Ci sta provando il Ministro della Famiglia Lorenzo Fontana a invertire la tendenza, con interventi concreti inseriti nella Legge di Bilancio, ma poi, scendendo sul piano locale, ossia nei Comuni, si scopre che sempre più spesso manca una cultura rivolta alla tutela della vita umana e un’attenzione speciale per le donne in gravidanza.

Il consigliere Mennuni non si arrende e anzi rilancia. «Nel prossimo bilancio presenterò emendamenti affinché anche nella capitale d’Italia vi possa essere un concreto sostegno a favore di quelle donne che, tentate dall’interrompere la gravidanza, decidono invece di portarla avanti».

E così, mentre le ruspe abbattono le case abusive del clan Casamonica sotto lo sguardo compiaciuto di Virginia Raggi, ben disposta a mostrarsi alle telecamere per esaltare il suo alto concetto di legalità, in Campidoglio ci si è opposti al tentativo di evitare la legge 194. Il tutto a opera di chi, mentre si compiace dei tanti bambini non nati grazie all’aborto, si preoccupa di tutelare le coppie gay che hanno ottenuto figli con il ricorso all’utero in affitto. Una mentalità tipica di chi considera i bambini, non esseri umani titolari di diritti da difendere dal momento stesso del concepimento, ma “prodotti di mercato” con la stessa dignità di un qualsiasi orsacchiotto di peluche.

Americo Mascarucci

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