30/03/2014

Il Direttore dell’UNAR risponde agli attacchi

Il Direttore dell’UNAR è arrivato ad inviare una mail alla piattaforma web CitizenGo per richiedere la cancellazione della petizione da loro promossa avente ad oggetto le dimissioni dello stesso Marco De Giorgi.

Ne dà notizia Manif Pour Tous che, assieme ad un’ampia rete di associazioni impegnate nella difesa della libertà educativa dei genitori, aveva promosso l’iniziativa di CitizenGo.

La richiesta di dimissioni era ampiamente supportata da fatti, non solo, per così dire, per una difforme visione pedagogica ma anche e soprattutto per le metodologie messe in atto dall’UNAR per diffondere il proprio materiale all’interno delle scuole. L’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, infatti, si sarebbe mosso in modo eccessivamente autonomo, cosa che ha costretto l’ex SottoSegretario Guerra a dare notizia di una ufficiale nota di demerito rivolta al Direttore De Giorgi.

C’erano –e ci sono- tutti i presupposti per poter liberamente chiedere le dimissioni di un dirigente pubblico.

Nel comunicato stampa di Manif Pour Tous viene rilevato soprattutto lo stile definito “intimidatorio” utilizzato nella mail, condito dalle consuete minacce di ricorrere alle vie legali, cosa che non ha di certo fermato l’associazione che, dopo aver sentito il proprio staff legale, dichiara di essere ancora più convinta delle posizioni assunte.

Rimane però chiaro un concetto o, quantomeno, sorge un dubbio: se la distribuzione del materiale di promozione dell’identità gender non fosse stato reso pubblico ed oggetto di analisi di molte realtà che fanno della difesa dei valori tradizionali il proprio baluardo, sarebbe successo tutto questo? Il SottoSegretario Guerra avrebbe preso le distanze dal De Giorgi? Vi sarebbe stata la nota di demerito? Ma soprattutto: la distribuzione sarebbe continuata in modo dilagante? Troppo spesso l’operato della politica necessita di un controllo capillare: soprattutto gli ambiti particolarmente sensibili a livello etico assurgono a  campi di battaglia ideologica ed il bottino di chi vince è attuare politiche strumentali, talmente fuori dal buon senso comune da dover però essere celate al grande pubblico.

Anche per questo va dato atto alle molte associazioni e giornali d’inchiesta per il loro lavoro di continuo controllo di adeguatezza delle misure intraprese rispetto ai diritti fondamentali della famiglia, dei bambini e, per ciò stesso, dell’uomo. Compito di tutti è diffondere l’esito di queste notizie per innescare l’effetto domino che obbliga in taluni casi le Amministrazioni a bloccare il loro folle disegno.

Leggi il comunicato LMPT.

Redazione

 

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