05/04/2018

Il Papa risponde con un Tweet al papà di Alfie

Papa Francesco ha risposto ieri all’appello disperato del padre di Alfie Evans, il piccolo condannato a morte per eutanasia, la cui esecuzione è prevista per venerdì prossimo.

Il padre di Alfie, dopo la definitiva sentenza della CEDU , che non si è presa neppure la briga di analizzare il caso, aveva mosso un ultimo accorato e disperato appello alla Regina e a Papa Francesco perché intervenissero pubblicamente in difesa del diritto alla vita del piccolo e del loro diritto ad accudirlo e a sperare, tentando le cure proposte dall’Ospedale Bambin Gesù. Cure già offerte per Charlie Gard e, come per Charlie, negate dall’ospedale britannico.

La risposta del Papa non si è fatta attendere. Ieri, in un esplicito tweet, il Pontefice ha dichiarato:

“E’ una mia sincera speranza che sia fatto tutto il necessario per accompagnare in modo compassionevole il piccolo Alfie Evans e che il profondo dolore dei suoi genitori sia ascoltato. Prego per Alfie, per la sua famiglia e per tutti coloro che sono coinvolti nella vicenda”.

Le parole del Papa sono inequivocabili e, cosa alquanto rara, sono nominative, ossia il Papa non si limita ad enunciare principi base, come quelli ripresi erroneamente dal giudice Hayden per giustificare la sua sentenza, travisandone completamente il senso, ma entra nel merito di una vicenda, quella di Alfie, chiedendo che si ascolti la volontà dei genitori e che si assista il piccolo fino alla naturale conclusione della sua vita.

Parole, quelle del Papa, che certamente non stupiscono la maggior parte dei cattolici, consci del fatto che il Catechismo della Chiesa Cattolica enuncia tali principi in modo chiarissimo, ma che forse potrebbero o dovrebbero destare qualche ripensamento anche in rappresentanti di alto rango del Clero, come Mons. Paglia, che di recente aveva espresso pareri in apparenza non esattamente in linea con esso.

Da sempre attento a denunciare la “cultura dello scarto”, Papa Francesco non poteva non intervenire sulla questione, non poteva rendersi complice del silenzio omertoso che avvolge la scomoda vicenda di questa piccola creatura.

E con la sua netta presa di posizione, ancora una volta conferma che la Chiesa Cattolica resta in prima linea nella battaglia pro-life, su tutti i temi a noi cari, dimostrandosi ancora oggi il più importante baluardo, a livello istituzionale, verso il relativismo culturale che attanaglia l’Occidente e il mondo intero in queste decadi.

A noi resta la speranza che il giudice Hayden (o chi per lui), così solerte nello strumentalizzare le parole del Pontefice per asservirle alla propria causa, faccia ora marcia indietro di fronte a questo tweet e ripensi a ciò che lo ha condotto a diventare giudice: l’amore per la giustizia, a dispetto di ogni ideologia.

Ci auguriamo davvero che giudici e politici di un Paese che si definisce democratico dimostrino una maggiore capacità di discernimento.

Giuseppe Fortuna

Fonte: BBC

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