13/05/2019

Il sindaco di Coriano blocca adozione gay

Il Comune di Coriano (RN) ha bloccato la richiesta presentata da una coppia gay per il riconoscimento legale della paternità su due bambini nati all’estero, ovviamente attraverso il ricorso all’utero in affitto.

La pratica è stata congelata dal sindaco di Coriano, Mimma Spinelli, che ha parlato di «vuoto normativo» in merito, e ha scritto al ministro dell’Interno e a quello della Famiglia per ottenere chiarimenti in assenza di un quadro legislativo chiaro. Per adesso la pratica è sospesa. La coppia invece, si sta già muovendo per presentare la richiesta di iscrizione all’anagrafe dei due bambini nati all’estero in qualche altro Comune compiacente che del rispetto della legge si curi poco. Come prevedibile, la vicenda ha scatenato aspre polemiche. Ma il sindaco ha semplicemente dichiarato che non intende fare “fughe in avanti”, come accaduto a Torino, Milano, Bologna, Sesto Fiorentino e Gabicce, dove, con “sentenze creative”, si è di fatto bypassata la legge, arrivando a legittimare anche, nei casi del riconoscimento della doppia paternità, nelle coppie gay, la pratica dell’utero in affitto o comunque a consentire, di fatto, la “stepchild adoption”, non prevista dalla legge sulle unioni civili.

Il sindaco di Coriano, invece, non la pensa così e non ha nessuna intenzione di travalicare le competenze che attengono al proprio ruolo per ragioni puramente ideologiche o per collocare la propria azione nel rassicurante alveo del “politicamente corretto”. Ha infatti affermato: «Il sindaco è un ufficiale del governo e deve rendere conto al ministro degli Interni. Questo ho fatto. In una situazione di vuoto legislativo ho scritto al ministro Salvini e al ministro per la Famiglia, Fontana presentando loro il caso in attesa di un pronunciamento. È un governo che ha tutta la possibilità e la volontà di dare delle regole chiare, quindi io mi aspetto che il ministro Salvini possa dare delle risposte. Altri sindaci, invece, hanno strumentalizzato la cosa, nel momento in cui hanno firmato l’atto e si sono fatti pubblicità sulla stampa»La sua, sottolinea, è un’azione che mira a rispettare semplicemente le leggi e le istituzioni come qualunque ufficiale di governo dovrebbe fare.

Manuela Antonacci

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.