16/12/2013

Italiani omofobici: sono legati alla famiglia

Il ddl Scalfarotto procede speditamente nel suo iter di approvazione tanto che entro il 20 dicembre si dovranno presentare gli emendamenti al Senato per poi procedere con la discussione in Aula. Questo perché, secondo i promotori dell’iniziativa legislativa, l’omofobia è una vera e propria emergenza nazionale.

Emergenza perché? Perché i cittadini italiani aderiscono ad un modello di famiglia tradizionale, di tipo eterosessuale. Basta questo per essere accusati di omofobia, quindi. Lo sostiene l’Avvocatura dei i diritti GLBT, gruppo di avvocati specializzati nella tutela di queste categorie: nel report curato da questa organizzazione, intitolato “Realizzazione di uno studio volto all’identificazione, analisi e al trasferimento di buone prassi in materia di non discriminazione nello specifico ambito dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere (2007-2013) si legge”: “Si può dunque sostenere che l’intolleranza nei confronti delle persone con impulsi omosessuali e bisessuali sembrerebbe nella maggior parte della popolazione fondata non su un immotivato odio omofobico, ma sull’adesione al preciso modello familiare di tipo nucleare eterosessuale”.

Ricapitolando: sei per la famiglia tradizionale? La Legge Scalfarotto ti farà mettere le manette ai polsi.

Ancora più interessante notare come, nella miriade di libri, ricerche ed analisi condotte sull’argomento, non emergano dati certi e documentati che rappresentino statistiche atte a testimoniare il grado di omofobia intesa come odio indiscriminato verso i gay.

Al contrario vi è ampia documentazione in ordine al tasso di suicidi. Una delle accuse scagliate dai promotori della Scalfarotto è la corresponsabilità della società italiana nei suicidi posti in essere da gay. Peccato che anche nei paesi cosiddetti gay friendly gli omosessuali sono più inclini al suicidio. Addirittura in Danimarca, dove le unioni gay sono legalmente riconosciute dal 1990, il tasso di suicidi di uomini gay è 8 volte superiore a quello di uomini eterosessuali e quello di gay sposati 4 volte superiore rispetto agli uomini uniti in matrimonio con una donna. Dato che trova le ragioni più profonde, secondo i ricercatori Alan P. Bell e Martin S. Weinberg, nell’instabilità dei rapporti che mediamente connota una coppia gay, come dichiarato dai diretti interessati nel saggio Homosexualities: A study of diversity among men and women.

Redazione

Per saperne di più, leggi l’articolo su Tempi.it.

 

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