02/03/2017

La Buona Notizia #667 – Guida turistica made in Anffas

La nuova Guida Turistica di Trento è stata realizzata da cinque ragazze del centro Anffas (Associazione Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e Relazionale), nell’ambito del progetto Per.la (percorso lavoro), inaugurato due anni fa con il sostegno del Comune di Trento.

È o non è questa una Buona Notizia, per i cittadini trentini ma soprattutto per tutti i visitatori?

Vediamo meglio i contorni di questa bella iniziativa, che ha coinvolto Roberta, Silvia, Lara, Federica e Marta. In due anni di lavoro, le cinque ragazze hanno realizzato la guida della città: 140 pagine documentate con foto e mappe.

Si legge sul Comunicato del Comune di Trento: «Nel centro Per.La si impara a lavorare e ad essere autonomi. Ed è proprio frequentando il percorso autonomia, con l’obiettivo di riuscire a muoversi da soli e in sicurezza in città, che le ragazze hanno individuato dei punti di riferimento per orientarsi, hanno cercato informazioni sui vari monumenti e sui servizi presenti nelle varie zone. Partendo così da una visita alla città hanno raccontato la loro esperienza, corredandola con documentazione fotografica e descrivendo in centoquaranta pagine la storia, i luoghi, le bellezze di Trento. La parola d’ordine che ha guidato il progetto è accessibilità: utilizzare un linguaggio semplice da leggere e da capire per poter condividere con più persone possibili le proprie conoscenze e la propria esperienza. Perchè le informazioni accessibili sono importanti per la vita di tante persone, anche per quelle con disabilità».

Questa Buona Notizia va ad aggiungersi alle tante altre iniziative di inserimento nel contesto territoriale, lavorativo e sociale di persone Down: persone che spesso hanno molto più da donare di quanto noi possiamo immaginare, chiusi nella ristretta mentalità eugenetica secondo cui «Chi è perfetto, è migliore».

Ed è proprio per questo motivo che tanti bambini con trisomia 21 vengono uccisi nel grembo materno. Le statistiche sul numero di persone Down – in Trentino, ma non solo – parlano chiaro: negli ultimi vent’anni vi è stato un calo vertiginoso, non imputabile ad altri fattori esterni se non all’aborto.

Ad ogni modo, noi continueremo a essere ben contenti di dedicare la nostra Buona Notizia alle persone down e alle loro famiglie: la loro testimonianza di gioia, pur nella indubbia fatica e nella malattia, è un bel segnale per tutti noi.

A domani, con un’altra Buona Notizia!

Redazione

Fonte: L’Adige


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