07/07/2017

La Buona Notizia #725: NO gender a Verona

La Buona Notizia di oggi, viene da Verona.

Come sempre più spesso accade, le elezioni democratiche e il potere del popolo certe volte “non contano”. Il neo sindaco di Verona, Federico Sboarina, infatti, è stato eletto dai veronesi anche per il suo programma.

Ma è un programma che prevede il «contrasto alla diffusione delle teorie del gender nelle scuole» e il «ritiro dalle biblioteche e dalle scuole comunali o convenzionate (nidi compresi) dei libri e delle pubblicazioni, che promuovono l’equiparazione della famiglia naturale alle unioni di persone dello stesso sesso».

Nel programma si precisa che il Comune assume «l’impegno a respingere ogni iniziativa (delibere, mozioni, ordini del giorno, raccolta firme, gay pride, ecc.) in contrasto con i valori della vita, della famiglia naturale o del primario diritto dei genitori di educare i figli secondo i propri principi morali e religiosi».

Figuriamoci la Gaystapo e i suoi manovratori quanto si sono agitati. E’ cominciato il massacro mediatico del sindaco, della giunta e dell’iniziativa. Noi gli offriamo la massima solidarietà. Anzi che a Verona si attui tale programma – votato dal popolo sovrano – è addirittura una Buona Notizia!

Redazione

Fonte: L’Arena

Questa la solidarietà a Sboarina espressa dal Consigliere Zelger:

Ho letto su alcuni quotidiani le dichiarazioni dei presidenti dell’Associazione Italiana Editori e dell’Associazione Italiana Biblioteche, che vorrebbero censurare alcune parti del programma di governo del neo sindaco di Verona, Federico Sboarina.... Ricordo a costoro che il nostro sindaco è stato votato dalla maggioranza dei veronesi anche per questa sua decisa presa di posizione contro ogni tentativo di indottrinamento dei bambini a favore dell’ideologia del gender, che vorrebbe equiparare la famiglia formata da un uomo e una donna, all’unione di due persone dello stesso sesso, dove i bambini vengono acquistati all’estero con l’utero in affitto o “prodotti” acquistando gameti sul mercato internazionale. Qui non si tratta di mandare al rogo dei libri, come sostengono lorsignori, ma di investire il denaro pubblico, destinato alle scuole e alle biblioteche, per veicolare modelli familiari in linea con la Costituzione e con il comune sentire dei nostri cittadini, senza confondere i bambini con fiabe che raccontano come sia bello trovare delle “signore gentili” che donano gli “ovini” alle coppie di uomini, che ne sono privi, o fanno da incubatrici a pagamento. E a chi non vuole riconoscere la differenza sostanziale tra famiglia naturale e unione tra due persone dello stesso sesso, ricordo che la prima esiste fin dai tempi preistorici e lo stato non fa che riconoscerla come “società naturale fondata sul matrimonio” (art. 29 della Costituzione), mentre la seconda è prevista dalla legge 76/2016 solo come specifica “formazione sociale” ex-art.2, né più né meno di un sindacato o di un’associazione no profit: concetto ribadito persino dal Presidente della Repubblica Mattarella con riferimento alla sentenza 138/2010 della Corte costituzionale. Ringrazio quindi il sindaco Federico Sboarina per aver difeso questo principio.

Alberto Zelger
www.albertozelger.com


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