27/10/2017

La Buona Notizia #791 – Vita salva per donna e bambino!

La Buona Notizia di oggi è che talvolta la scienza viene davvero messa al servizio della vita umana e rivolta alla sua difesa ed alla sua cura.

Sappiamo bene quanto, in stato di gravidanza, sia difficile affrontare un intervento chirurgico delicato, specialmente quando l’obiettivo dell’operazione è quello di rimuovere un melanoma.

E sappiamo bene che, in quelle particolari condizioni, la normale preoccupazione è giustamente da moltiplicare per due: per salute e la vita sia della donna incinta che del bambino che porta in grembo.

Questa volta ad allietarci è un articolo dell’ANSA che racconta di come, in seguito a un intervento chirurgico, una donna incinta a sei mesi di gravidanza sia stata guarita senza che il figlio subisse alcuna ripercussione.

La giovane donna era affetta da un grave melanoma oculare e si era già in precedenza rivolta presso un oncologo oculare di fama internazionale in Svizzera. Ma perfino quest’ultimo, dopo averla visitata, rinunciò a operarla.

La donna fu così operata presso il CTO di Torino che ha visto, per la prima volta, l’intensa e fruttosa collaborazione tra la Città della Salute e l’Oftalmico di Torino.

L’impegno affinchè un intervento così delicato avesse successo ha coinvolto le competenze del dottor Luciano Arturi, responsabile del servizio di Chirurgia Orbito-palpebrale, insieme al Servizio di gravidanze a rischio dell’ospedale ostetrico-ginecologico Sant’Anna, il reparto di Radiodiagnostica Universitaria dell’Ospedale Universitario Molinette, l’Anestesia e la Rianimazione del CTO e, dunque, il reparto di Oculistica dell’ospedale Oftalmico.

Sottoposta così al delicato intervento, questo fu condotto a buon fine da tutti gli enti medici coinvolti e si è concluso con la completa eradicazione del melanoma senza che il feto ne risentisse in alcun modo.

Questo evento, oltre ad essere senza dubbio una Buona Notizia, è una vera testimonianza di quanto la scienza (in questo caso la scienza medica) possa essere usata nel rispetto e nella cura della vita umana – come dimostrano alcuni nostri articoli sia nel caso di neonati che di bimbi ancora non nati ed anche delle madri (talvolta curate grazie ai figli).

Fortunatamente, anche se molti ambienti sanitari sembrano avere altre finalità, ci sono tanti medici che mettono le loro competenze a servizio dei più deboli e di ogni vita. Spetta a ognuno di noi la decisione di promuovere, con la nostra professione o il nostro impegno civile, la difesa della vita... e di ogni vita!

Luca Scalise


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