30/01/2015

La fecondazione artificiale nei nuovi LEA

Dunque nei nuovi livelli essenziali di assistenza (LEA) è rientrata anche la fecondazione artificiale, che nella neolingua si chiama PMA procreazione medicalmente assistita.

La parola d’ordine per i nuovi LEA è “appropriatezza”.

Ci permettiamo di chiedere al ministro della Sanità Lorenzin: Signor ministro, secondo lei l’impossibilità a procreare è una malattia?

Dato che la parole d’ordine che sta alla base dei nuovi LEA è appunto “appropriatezza” ci permettiamo di far presente che l’inserimento nei LEA della PMA sembra un pesante fuor d’opera dal momento che è nota la carenza di risorse disponibili da parte del SSN che fatica a garantire le cure primarie indispensabili per gli ammalati gravi.

Comprendiamo che lei altro non fa che seguire quanto stabilito dall’OMS per cui la salute non è più definita come assenza di malattia o disabilità, ma il “completo benessere fisico, psichico e sociale”, ma ci sia consentito di far presente che la definizione data dall’OMS è priva di qualsiasi aggancio con la realtà ed è frutto dell’ideologia.

Con la nuova definizione di salute adottata dagli Stati, si promette qualcosa che non è umanamente raggiungibile.  Banner_la_croce
Quello che uno Stato può fare è cercare di garantire le cure basilari ai suoi cittadini, ma non può garantire il completo benessere fisico, psichico e sociale e soprattutto non possono promettere la salute sessuale e riproduttiva, cavallo di battaglia dell’ideologia progressista a cui lei sembra assoggettarsi. Sarà bene tener presente che per questa strada si arriva inevitabilmente alla PMA anche per le coppie omosessuali con spese a carico dello Stato: una pretesa che sembra un po’ eccessiva anche per chi è abituato a subire di tutto.

Saremo costretti ad assistere allo spettacolo di uno Stato alle soglie della bancarotta che fa fatica a curare i malati di cancro, ma che è così sensibile da voler donare un figlio alle coppie che, per tante ragioni, non possono averlo?

Una volta un figlio era considerato un dono della natura, o, a detta di qualcun altro, un dono di Dio. Adesso diventa un dono del SSN. Un dono che però qualcuno deve pagare, dato che lo Stato non ha risorse proprie, ma le deve chiedere ai cittadini con le tasse.

Lei pensa signor ministro Lorenzin che siano molte le persone in Italia che saranno contente di pagare, tra non molto, oltre che le tasse per le coppie sterili eterosessuali anche per quelle omosessuali che desiderano tanto avere un figlio e che non potranno essere discriminate?

 Rosa Bianca

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