L’iniziativa con cui l’Arcidiocesi di Milano ha inteso essere messa al corrente da parte degli insegnanti di religione sui progetti sulla sessualità e sull’affettività in corso nelle scuole di Milano è quanto mai utile e opportuna.
Questi progetti, proposti e condotti da associazioni del movimento gay, propongono un modello antropologico che nega la naturale complementarietà tra l’uomo e la donna e quanto ne consegue a livello sociale, insieme ad una visione prettamente materialistica della sessualità; si tratta di prospettive che contrastano con le convinzioni morali, religiose o filosofiche della stragrande maggioranza delle famiglie, quasi sempre tenute all’oscuro dello svolgimento di questi corsi.
È bene invece che nella società fermenti un moto di critica e protesta contro quest’opera di vero e proprio indottrinamento ideologico, che riceve centinaia di migliaia di euro in finanziamenti pubblici per questioni di mero tornaconto elettorale. Le critiche del movimento gay all’iniziativa della Curia sono comprensibili, dal momento che esso ha sempre ritenuto importante non pubblicizzare alle famiglie la propria attività nelle scuole per non rischiare che i figli fossero esentati dal parteciparvi.
Il diritto naturale, costituzionalizzato, di scegliere l’educazione dei figli appartiene alla famiglia e alla famiglia sola.
La Manif Pour Tous Milano