Non c’è stato «errore più bello» che sbagliare quel dannato aborto e far nascere Sofia.
È importante che una Serie TV con un alto indice di ascolti, ponga queste parole sulle labbra di un ginecologo morente, mostrando, attraverso quella storia, che “alla sera della vita” il bene compiuto sarà il tesoro più prezioso che avremo. Così, la prima puntata di “Don Matteo 11” ha portato in TV il tema sempre caldo del valore della vita.
Un aborto mal riuscito da parte del ginecologo, infatti, ha fatto sì che venisse al mondo Sofia, rifiutata dalla madre e adottata da una coppia di amici del ginecologo. Alla morte della coppia, in un incidente stradale, la ragazza, ormai sedicenne, viene affidata al ginecologo che rivelerà a Don Matteo di essere stato la causa della vita di Sofia solo in punto di morte.
L’ «errore più bello» ed unico ad allietare i pensieri del ginecologo che, nel conoscere la ragazza, si è reso conto di quanto sarebbe stato sbagliato annullarne l’esistenza con l’aborto.
La giovane, invece, nella sua nuova scuola di Spoleto ha fatto le prime conoscenze con i compagni di classe, tra cui una, Seba, che non conoscerà a scuola ma a casa. È infatti in coma e dipende dai macchinari di supporto alla vita che le sono stati istallati nella camera.
Tutti i compagni vanno a trovarla ed a parlare con lei, convinti che possa percepire il loro affetto anche se non può rispondere. Accettare di vedere una giovane vita in quelle condizioni non sarà facile per Sofia ma le attenzioni dei compagni nei confronti di Seba la faranno interrogare sul valore di quella vita umana.
Abbiamo notato come in più occasioni la TV spazzatura si sia fatta portavoce di messaggi fortemente malsani, contro la vita umana e la famiglia naturale. Ma abbiamo anche mostrato che si può fare TV educando al bene ed a valori sani. Una puntata come questa ne è la prova.
Luca Scalise
per un’informazione veritiera sulle conseguenze fisiche e psichiche dell’ aborto