22/01/2016

Matrimonio gay – Anche il M5S non è compatto a favore del Si

E’ più che necessaria la piazza. Perché in Parlamento siedono anche persone di buon senso, ragionevoli, aperte alla verità e propense al bene dei bambini, della famiglia e al progresso della società, quindi contrarie al matrimonio gay.

E’ vero che Grillo ha sempre detto di essere favorevole al ddl Cirinnà, ma abbiamo raccolto nei giorni scorsi diversi segnali incoraggianti.

Le prime sono state Marta Grande, Tiziana Ciprini e Azzurra Cancelleri, onorevoli del Movimento 5 Stelle, erano finite non si sa come ad una riunione del comitato “Parlamentari per la famiglia”, coordinato da Alessandro Pagano di Ncd, in cui si è discusso del Family day in programma per il 30 gennaio per protestare contro il matrimonio gay.

“Siamo andate ad ascoltare le varie opinioni su questo testo di legge, vogliamo farci un’idea da più punti di vista, come da approccio originario del Movimento 5 stelle”, ha detto all’Huffington Post Marta Grande.

Molti sono convinti che in ogni forza politica di quelle schierate a favore della Cirinnà ci sia un’anima di dissenso più o meno aperto. I dissensi nel PD sono particolarmente evidenti. Nel Movimento 5 Stelle essere dissidenti è un po’ più pericoloso, perché spesso comporta l’espulsione dal partito.

Movimento 5 Stelle, grillini, Grillo, Andrea Aquilino, ala cattolica, matrimonio gay, nozze gay, smentita, comunicato stampa, blog Beppe GrilloSempre all’Huffington Post la Grande aveva detto che avrebbe pubblicato un post sulla sua pagina Facebook dopo aver studiato e approfondito la questione, ma ancora non abbiamo visto niente.

Del resto – ha detto – molti suoi colleghi della Camera sono confusi: ma per loro c’è ancora tempo, dato che bisognerà vedere cosa approva il Senato e quindi quale testo sarà presentato ai Deputati.

Ci risulta inoltre, da fonti ufficiose, che al Senato ci sono almeno cinque esponenti del M5S contrari al ddl Cirinnà.

Oltre a ciò, i dissensi nella maggioranza e nel PD sono noti: la Gaystapo ha segnalato al pubblico ludibrio ben 30 senatori PD usciti fuori dai ranghi... insomma, il fronte anti famiglia in Parlamento non è così compatto. Persino nel “monolitico” Movimento 5 Stelle.

E se a questi si aggiungesse qualcuno che ha talmente in odio il Governo Renzi per le sue tante malefatte, che pur di farlo cadere è disposto a sacrificare i “nuovi diritti” arcobaleno?

Servirà allora la spallata finale della piazza per far cedere un muro pieno di crepe?

Redazione

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