15/10/2015

Matrimonio gay – Emergenza sociale, egoismo

Il nostro ‘problema’ principale è il matrimonio gay.

Lo fa presente la brava Cristiana Muscardini su Il Patto Sociale.

Nel mondo, il terrorismo, la fame e la sete, le guerre conclamate e quelle taciute, fanno strage di uomini, donne e bambini;

in Italia uomini, donne e bambini fanno attese per ore ed ore nei corridoi dei pronto soccorsi, nelle file delle mense caritatevoli, negli uffici per l’assegnazione delle case popolari, nei meandri dei palazzi di giustizia;

“le carceri insegnano nuova violenza dove non esiste né spazio né programma per la redenzione e per la giusta punizione”;

“le strade, corrose dalle buche, da nord a sud, o le scuole fatiscenti testimoniano l’incuria di una amministrazione incapace e scorretta e chi vorrebbe opporsi è ridotto all’impotenza politica”;

le violenze sugli anziani, i bambini, le donne non fanno quasi più notizia,

ma il nostro ‘problema’ principale è il matrimonio gay.

E conclude la Muscardini, che i diritti civili individuali  “vanno di pari passo con i doveri che ogni cittadino ha e che le istituzioni dovrebbero avere verso i cittadini.

I diritti di noi adulti ed i diritti dei bambini, quelli nati e quelli che nasceranno.

Ma l’egoismo prevale. Prevale il diritto di chi, libero nelle proprie scelte sessuali, pretende, per appagare il proprio desiderio, di superare anche le leggi di natura.

Prevale la voce di una contro-cultura che lega il diritto di avere diritti ad un puro fatto sessuale e che perciò vuole riconoscere diritti alle coppie, ma non ai singoli individui (i figli).

Prevale il diritto delle lobby che della diversità hanno fatto un business economico, culturale e politico.

Prevale lo spasmodico desiderio di accaparrare voti e di sentirsi sempre più ‘ultramoderni’ senza tener conto delle conseguenze di scelte che, una volta fatte, non consentiranno più di tornare indietro.

Prevale l’egoismo di chi vuole essere genitore tout court come appagamento ad una impossibilità generandi da loro stessi scelta ed esibita come bandiera. 

Una società nella quale, ogni anno, migliaia di bambini scompaiono, altri sono vittime di pedofilia e terribili violenze, una società che si arricchisce sui campi profughi, sugli orfanotrofi e gli ospizi e che, mentre la politica fallisce, l’economia arranca, la disperazione e l’indifferenza aumentano, le povertà si estendono tanto quanto le violenze, si occupa con così tanto clamore e pervicacia dei matrimoni gay può chiamarsi società civile?

Civiltà è rispettare le scelte individuali nel rispetto dell’interesse collettivo, è dare a ciascuno, come individuo, chiari diritti e doveri, è utilizzare le leggi perché il rispetto dell’individuo e della collettività non sia violato da alcuno. Contrastare e condannare l’omofobia, così come deve essere condannato e perseguito ogni razzismo, non può significare distorcere le leggi di natura e gli stessi diritti dei minori”. 

Fonte: Il Patto Sociale

DIFENDIAMO I BAMBINI E LA FAMIGLIA DAI TENTATIVI DI

LEGALIZZAZIONE DELLE UNIONI CIVILI

 

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