02/07/2014

Matrimonio gay – Gli schieramenti del sì e del no

Dopo le uscite di Berlusconi a favore della regolamentazione delle coppie omosessuali, caldeggiate dalla fidanzata che si è spinta ben oltre il confine della piattaforma liberale standard, dichiarandosi favorevole anche alla possibilità far accedere queste coppie all’iter per adottare un bambino, il fronte cambia.

In vista della votazione conclusiva –si aspetta solo il via del Senato- del ddl Scalfarotto e dell’approvazione della legge promessa da Matteo Renzi per settembre che regolamenti le unioni LGBT, gli schieramenti politici stanno riposizionando i loro carrarmatini, come in una sorta di Risiko dove l’obiettivo per gli uni è procedere in tempi rapidi alla totale equiparazione delle coppie gay-trans alla famiglia tradizionale mentre per altri lo scopo unico è rispettare e promuovere la famiglia naturale, fondata dall’unione di un uomo e di una donna.

Con in margini di scarto tipici delle fisiologiche defezioni interne, della prima squadra fanno parte il Movimento 5 Stelle, il PD, SEL e, a questo punto, Forza Italia.

Si schierano apertamente contro il matrimonio gay , invece, NCD, Lega Nord e Fratelli d’Italia/Alleanza Nazionale.

Numeri bassi, quindi.

Il Segretario Salvini si è affrettato a rilasciare una dichiarazione, che deve essere intesa con un altolà per tutti i suoi: la Lega non accetta e non accetterà mai questo genere di impostazione ed arriva ad avvertire Berlusconi: “Non è così che si costruisce una coalizione”.

Su questa linea anche Fratelli d’Italia/Alleanza Nazionale: “In questo modo si crea una profonda frattura perché noi non siamo disponibili a confuse ed equivoche aperture su questi temi.” afferma Gianni Alemanno. Il Partito fa anche sapere che attiverà una petizione per richiedere una modifica costituzionale per legare l’istituto del matrimonio al concetto di “persone di sesso diverso”.

Il Nuovo Centro Destra lascia parlare Eugenia Roccella: “Dispiace vedere che anche Berlusconi si unisce al coro bacchettone del politicamente corretto sulle unioni gay.” E, riprendendo le parole del Segretario di partito, aggiunge: “NCD resta ancorato alle affermazioni di Alfano, che ha sempre distinto fra diritti individuali degli omosessuali e riconoscimenti pubblici simil matrimoniali.”

Le defezioni interne o, come vengono da alcuni chiamati, i franchi tiratori sono nell’occhio del ciclone perché –a conti fatti- potrebbero fare la differenza in caso di astensioni od assenze strategiche al momento del voto. Numeri a cui andranno a sommarsi posizioni individuali di esponenti di gruppi minori e misti.

Forza Italia dovrebbe contarne diverse: il piccolo contingente di ex AN, capitanato da Maurizio Gasparri, si sta smarcando: “Una coppia gay con diritto all’adozione rischierebbe di alimentare il turpe commercio degli uteri in affitto, la forma più abietta di materialismo e di sottomissione del corpo delle donne usate a pagamento per fare figli da immolare all’egoismo altrui.” afferma in una nota.

Redazione

 

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