19/12/2015

Matrimonio gay – Malan: urgente mobilitarsi per la famiglia

A breve anche in Italia arriveranno il matrimonio gay con annesse adozioni e conseguente pratica dell’utero in affitto? Il ddl Cirinnà, infatti, inizierà ad essere discusso nell’aula del Senato il prossimo 26 gennaio.

La situazione è particolarmente delicata e la battaglia per la famiglia, ancora aperta, deve essere giocata tutta, fino in fondo. E soprattutto senza tentennamenti e cedimenti.

Per capire il panorama attuale abbiamo contattato il senatore Lucio Malan (FI), strenuo oppositore del disegno di legge.

– Può spiegarci cosa è accaduto in Senato e perché è stato messo l’acceleratore sul ddl Cirinnà?

La Conferenza dei capigruppo del Senato ha stabilito a maggioranza che il disegno di legge approdi in Aula il 26 gennaio. Non essendo stato un voto all’unanimità, era possibile proporre alcune modifiche. Solo Forza Italia e la Lega hanno chiesto compatte di rinviare la discussione, così come il senatore Giovanardi. Non sono state ascoltate.

Ricordo che il nuovo ddl è stato già incardinato con una procedura in palese violazione del regolamento del Senato e della Costituzione, perché non è stato minimamente discusso in Commissione. L’unica a prendere la parola per presentarlo è stata la sua relatrice e prima firmataria, la senatrice Monica Cirinnà. Come è noto, infatti, il vecchio ddl discusso in Commissione Giustizia è stato sostituito da questo nuovo, che è simile. Ma andava discusso ugualmente. Invece non è stato fatto.

– Che cosa si può fare ora in Parlamento? È pensabile fermare il ddl?

Purtroppo, una volta in Aula, temo sia difficile impedirne l’approvazione. Certamente faremo tutto il possibile per emendarlo e per prolungare la discussione. Tuttavia, l’attuale maggioranza ha dimostrato in molte occasioni che, se vuole, va avanti senza ascoltare nessuno, ricorrendo per esempio ad un uso smodato del voto di fiducia. Peraltro, sulle unioni civili il M5S è d’accordo con il Governo. Ma il vero problema è che a quanto pare il Presidente del Consiglio Matteo Renzi è deciso a far approvare il ddl e in tempi rapidi.

E siccome il Capo del governo è molto sensibile agli umori dell’opinione pubblica, occorre compiere ogni sforzo, prima del 26 gennaio, per mobilitarsi.

– Secondo lei come deve agire la società civile?

Certamente una grande manifestazione di piazza come quella del 20 giugno sarebbe ottima e utilissima.

Ma si può e si deve agire soprattutto con ogni mezzo e ad ogni livello per informare i cittadini. Gli italiani infatti, checché ne dicano certi sondaggi pilotati, sono in maggioranza contrari al matrimonio gay, alle adozioni gay e all’utero in affitto. Il problema è che non vengono informati o, meglio, vengono disinformati. gender_famiglia_matrimonio gay

Bisogna allora dire con chiarezza che se il ddl Cirinnà passasse, in Italia avremo il matrimonio omosessuale con possibilità di adozioni e con la conseguente legittimazione della pratica dell’utero in affitto. Senza contare che tutto ciò aprirebbe totalmente le porte all’indottrinamento gender nelle scuole.

ProVita rafforzerà la sua battaglia per la famiglia, il buon senso e la ragione, per il diritto dei bambini ad avere un papà e una mamma e a non venir trattati come merce, per il diritto delle donne a non essere mercificate, per il diritto dei nostri figli a non essere indottrinati.

Avanti con tenacia e senza paura!

Federico Catani

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.