23/07/2014

Meno bombe su Gaza. Tiratele sulle Sentinelle in Piedi

Interrogazioni consiliari e parlamentari, ordinanze restrittive di Sindaci. Contromanifestazioni ed aggressioni. Ed ora questo “positivo contributo alla discussione”: l’invito a buttare delle bombe sulle Sentinelle in Piedi.

Benvenuti nella rossa Reggio Emilia...

Ringraziamo per la disponibilità concessa e per il coraggio giornalistico dimostrato da Andrea Zambrano, caporedattore del quotidiano “Prima Pagina Reggio Emilia” di cui invitiamo a seguire i contenuti.

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“Troppe bombe su Gaza: buttiamone alcune anche sulle Sentinelle”. Decisamente democratica la Sinistra reggiana che lunedì si è svegliata sulla terza tappa reggiana delle Sentinelle in piedi. Il movimento spontaneo e apartitico, e soprattutto aconfessionale che protesta in silenzio nelle piazze contro il Ddl Scalfarotto ha manifestato anche sabato a Reggio in Piazza Martiri dove aveva

debuttato l’inverso scorso.

Ma questa volta il clamore è stato più forte. Complice anche l’arrivo a Reggio di Mario Adinolfi, l’ex deputato, fondatore del Pd, che sta portando avanti il suo tour presentando il libro “Voglio la mamma”, che da Sinistra si batte proprio contro i falsi miti di progresso come eutanasia, aborto, omofobia, matrimoni gay etc...

Sabato, prima di presentare il libro, Adinolfi era tra le sentinelle in un connubio trasversale e apolitico tra il movimento delle sentinelle e quello del blogger che ancora oggi rivendica di essere un fondatore del Pd. Ma la rete non l’ha presa bene. I commenti non sono stati dei più generosi. C’è chi auspica di buttare meno bombe su Gaza e chi invece definisce le Sentinelle inquietanti.

E chi li scambia per attivisti fondamentalisti cattolici dimenticando che tra le sentinelle c’è proprio Adinolfi dunque una parte del Pd che «vuole ragionare», come ha detto lui al Cafè Art a Reggio intervistato dalla giornalista Raffaella Frullone.

Bombe sulle SentinelleMa l’arrivo delle Sentinelle fa litigare anche il Pd in consiglio Comunale. Su versanti opposti Dario De Lucia e Daniele Marchi, con il primo che rimprovera al secondo «se vai a fare una veglia con le Sentinelle in piedi mi scadi molto. Ti ho sempre considerato un cattolico progressista» e il secondo che, commentando il dibattito «dal retrogusto autoritario», dice che «la prossima volta ci vado pure io ritto in silenzio» non prima di essersi chiesto perché «in consiglio comunale si trattassero questioni di fede. D’ora in poi lo chiameremo Concilio Comunale».

Sul banco e neanche sottotraccia un odg pro causa gay presentato da Sel sul riconoscimento di un registro apposito dei matrimoni omo celebrati in Europa. E la domanda di De Lucia al compagno in Sala del Tricolore: «Non ho capito se lo voti o no. Sei favorevole?». E’ evidente che se Adinolfi voleva portare il dibattito anche nella rossa Reggio, fino ad ora mai impensierita a Sinistra da queste questioni, anzi decisamente un monoblocco anche per parte cattolica, ci è riuscito.

Andrea Zambrano

Fonte: La Nuova Prima Pagina

 

 

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