Federica Mogherini in questo momento è certamente al centro delle attenzioni giornalistiche e politiche. La sua nomina ad Alto Commissario per la Politica Estera per l’Unione Europea, il presumibile rimpasto di Governo che da questo spostamento di pedine ne deriverà e, se vogliamo, anche la questione Marò: tutto posiziona il Ministro del PD al centro dell’attenzione.
Una notizia che la riguarda, ma che invece non ha trovato nemmeno lo spazio di un francobollo, è la scelta –del tutto discrezionale- della Mogherini di voler conferire un passaporto diplomatico al compagno gay di un dipendente della Farnesina inviato in missione all’estero.
Le motivazioni sarebbero di ordine strettamente politico: il Ministro Mogherini ha voluto annullare la differenza di trattamento tra una coppia LGBT ed una coppia regolarmente sposata.
L’organizzazione Globe-MAE (la rete dei dipendenti LGBT del Ministero degli Affari Esteri) si congratula per questa scelta e sottolinea la necessità di addivenire ad una “nuova regolamentazione che possa presto rendere stabile ed applicabile erga omnes quanto è stato appena disposto per un singolo caso”.
E’ davvero auspicabile la concessione indiscriminata del passaporto diplomatico ad amici e conoscenti, conviventi più o meno occasionali (quale garanzia di stabilità c’è in una semplice convivenza?), dei dipendenti del Ministero degli esteri?
Marika Poletti