11/11/2013

Nato prematuro al Festival del Film di Roma

“Nato prematuro” è il titolo di un cortometraggio girato da Enzo Cei, fotografo free-lance pisano. In 21 minuti l’autore racconta le prime settimane di vita di una decina di bambini venuti al mondo dopo appena 28,30 o 37 settimane di gestazione. Esserini di uno, o, al massimo, due chili di peso alla nascita, subito trasferiti nell’incubatrice. Il primo piano, i primi movimenti, i primi sguardi impauriti e al tempo stesso curiosi, si incrociano con le carezze, i sorrisi, gli sguardi di neonatologi, specializzandi, infermiere. Il racconto del miracolo della vita ha la sua location nel reparto di terapia intensiva neonatale dell’ospedale Santa Chiara di Pisa diretto dal professor Antonio Boldrini.

Enzo Cei si era avvicinato a questa struttura alcuni anni fa con l’intento di farne un servizio fotografico. “Poi hopensato che le fotografie non avrebbero reso bene quanto la pellicola le debolezze, le paure, ma anche le caparbietà, il desiderio di vivere di questi bambini”. Difficile immortalare sentimenti. Enzo Cei c’è riuscito. Il documenatrio arricchito da poche musiche, lascia spazio a immagini ed espressioni – non sempre facilmanete percettibili, ma valorizzate dal fonico non vedente Mirco Mencaci – dei neonati. Preziosa la collaborazione del produttore Paolo Benvenuti e di Andrea Chiantelli, montaggista.

Il film documentario Nato prematuro, realizzato con un finanziamento ottenuto dal Ministero dei Beni Culturali, Direzione Generale Cinema, è stato selezionato in concorso al Festival Internazionale del Film di Roma. La prima proiezione avverrà martedì 12 novembre alle 22,30 nella sala Petrassi al Parco della Musica, viale De Coubertin, 30 – Roma

MOTIVAZIONI CULTURALI E SCIENTIFICHE DEL CORTOMETRAGGIO
Questo progetto intende ricostruire il percorso di cura e assistenza cui è sottoposto, in un moderno reparto di Neonatologia, un bambino nato prematuramente. Le motivazioni del progetto poggiano sulla convinzione che tale argomento sia occasione di indagine su una realtà esistenziale e scientifico-tecnologica propria della contemporaneità, in grado di sollecitare in ciascuno di noi una forte riflessione etica. Le circostanze documentate sono infatti di quelle in cui, sotto l’incalzare della scienza medica, i presupposti stessi dell’esistenza, nel suo instaurarsi e perdurare, spingono la coscienza a misurarsi col dubbio e a maturare una nuova e più profonda considerazione della vita stessa. Si è ritenuto in questo senso che il solo fatto di dare visibilità alla condizione di “nato prematuro”, col suo carico corporeo, possa offrire quell’insieme di informazione scientifica e di suggestione, capaci di disporre l’animo all’ascolto e alla ricerca. Il cortometraggio vuole infatti mettere in luce la rete di relazioni che si creano tra il neonato ed i suoi familiari da un lato e, dall’altro, l’ambiente medico-infermieristico di accoglienza: macchine, terapie, esami clinici, e ancora il pianto, la fame, il peso, il tempo. Raccontare questo tempo consente allora di osservare sotto una luce inedita quel misto di potenza, fragilità, miracolo e mistero che è la vita.

CONSULENZA SCIENTIFICA
Prof. Antonio Boldrini, Direttore dell’U.O. di Neonatologia dell’Ospedale di S. Chiara – Pisa

Fonte: L’Avvenire

Festini

 

 

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.