13/03/2014

Obiezione di coscienza, bugie e aborti nella toilette

Il web è pieno di articoli più o meno isterici di denuncia della malasanità e dell’ obiezione di coscienza che a Roma han fatto abortire una povera donna al 5° mese di gravidanza da sola in un bagno dell’ospedale San Giovanni: notizia falsa, manipolata, vecchia di 5 anni, abilmente rilanciata dai soliti noti mortiferi.

E’ un attacco forsennato all’obiezione di coscienza  che dobbiamo con forza respingere.

Se lo Stato non garantisce il diritto all’obiezione di coscienza è finita la democrazia. Se lo Stato non riconosce più che sopra la legge “positiva”, emanata dal Parlamento, c’è una legge naturale e dei diritti inviolabili, inalienabili e universali, è finita la libertà.

Il prof. Gallo, di Magistratura Democratica, in una conferenza tenuta in una scuola superiore, ha fatto giustamente notare che gli uomini della Guardia Costiera che si rifiutano di “respingere” i barconi degli immigrati disperati, disubbidendo alla legge e agli ordini dei superiori, compiono un atto umano e nobile: perché talvolta la legge è ingiusta.

Coerentemente, qualsiasi persona che ragioni secondo buona fede deve concludere allo stesso modo riguardo al diritto all’obiezione di un medico (che sceglie una professione diretta a salvare  e a curare) che oggi si rifiuta di praticare l’aborto, e domani si rifiuterà di praticare l’eutanasia.

Non si può considerare prevalente il diritto della madre a eliminare il figlio, sul diritto di vivere del figlio stesso: anche se la legge e i giudici lo sottoscrivono e lo ribadiscono, mai nessuno potrà razionalmente accettare una tale limitazione al diritto NATURALE alla vita. Sarebbe la fine della civiltà.

Tutti coloro che ragionano, a prescindere dalla religione e dalle idee politiche, devono schierarsi a favore dell’umanità, contro la legge della giungla dove prevale solo chi è più forte e più prepotente. Ma soprattutto a favore del diritto di disubbidire a una legge ingiusta.Tutti siamo chiamati a diffondere la verità sulla triste storia del San Giovanni, che è una montatura mediatica. Tutti dobbiamo divulgare i dati che attestano che l’alto numero di obiettori non ha impedito 6 milioni di morti. I dati della Sanità sbugiardano quelli che parlano di “diritto negato” alle donne, sbugiardano quelli che dicono che i non obiettori sono costretti a turni di lavoro massacranti. NON E’ VERO.  Leggete qua.

Francesca Romana Poleggi

 

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