20/03/2017

Omofobia della Regione Emilia Romagna

Se l’omofobia è “odio per le persone omosessuali”, nonostante tutte le accuse violente, gli improperi e le minacce che ci arrivano, a noi l’omofobia non ci appartiene.

Abbiamo a cuore l’uomo, l’essere umano. E siamo convinti che il suo sommo bene sia trovare la strada che la natura (Dio, per chi ci crede) ha tracciato per sviluppare la sua personalità e realizzarsi nella vita (eterna, per chi ci crede).

Quando si devia dalla strada della natura si cammina verso il baratro, la depressione, l’infelicità (l’inferno, per chi ci crede).

Siamo quindi convinti che non si tratta affatto di omofobia il mettere in guardia dall’uso disordinato del corpo proprio e altrui: abbiamo tante volte detto che l’ipersessualizzazione che caratterizza la nostra società è nociva per tutti, a prescindere dai gusti sessuali.

Tra coloro che praticano sesso in modo disordinato, gli omosessuali sono purtroppo in prima linea: i rapporti che essi intrattengono (maschi o femmine che siano) sono intrinsecamente innaturali, oggettivamente pericolosi: e non hanno alternative, se non la castità. Metterli in guardia non è affatto omofobia. E’ certamente un fattore di crisi, per le tante persone buone, intelligenti, pacifiche che hanno tendenze omosessuali. Ce ne dispiace. Ma la crisi è anche il momento di svolta, dalla crisi viene la rinascita... L’omofobia (l’odio per gli omosessuali), invece, è di chi insiste che a dire che i rapporti omoerotici sono equivalenti ai rapporti sessuali tra maschio e femmina.

E’ curioso che quando diciamo che la promiscuità sessuale e il sesso disordinato tra uomo e donna sono dannosi (e pericolosi) non veniamo accusati di “eterofobia”. Se invece diciamo la verità sull’omoerotismo siamo accusati di omofobia. La dottoressa De Mari ne sa qualcosa.

Ci aspettiamo quindi i soliti insulti e la solita violenza verbale (di pochi, rumorosi, incoerenti, malati di vera omofobia) se, vista la notizia di pochi giorni fa, per esempio sulla Nuova Bussola Quotidiana, accusiamo di omofobia la Regione Emilia Romagna per i finanziamenti che fornisce a certe associazioni gay: questo sì che è omofobia, odio per le persone omosessuali.

Scrive Andrea Zambrano:«La Regione Emilia Romagna finanzia con i soldi dei contribuenti (decine di migliaia di euro ogni anno, da diversi anni, ndR) chi promuove il sesso di gruppo gay». Si tratta della ong Blq Checkpoint che «oltre a fornire supporto per effettuare i test dell’Hiv fuori dall’ambito ospedaliero, dà la possibilità agli omosessuali di accedere alle bacheche per lo scouting, cioè per rimorchiare, e fornisce informazioni molto dettagliate sul chem sex, la pratica di fare sesso omo sotto l’effetto di droghe. Il tutto alla luce del sole e con l’aperta volontà di ridurre il rischio; sicuramente uno strumento per propagandare la promiscuità sessuale, che anzi viene presa come dato di fatto nel mondo gay

 Si chiede, poi, Zambrano: «Se per fare sesso si deve aver bisogno di droghe, viene da chiedersi quale sia il grado di libertà di chi lo pratica. Ma andando oltre si scopre che l’opuscolo “fornisce “informazioni pratiche per un uso informato delle droghe».

A questo punto noi ci chiediamo: se una mamma dicesse ai suoi bambini: “Mettete pure le dita nelle prese della corrente elettrica, purché non siate bagnati e purché indossiate le scarpe di gomma”, voi direste che quella mamma vuole il bene dei suoi figli?

Ebbene, per lo stesso motivo, noi accusiamo di omofobia le associazioni come l’OMS, o come Blq Checkpoint e la Regione Emilia Romagna che la finanzia.

Come possono pretendere che si riduca il rischio delle infezioni (che poi l’HIV è solo una delle tante. E forse non è la più diffusa. E non si parla delle conseguenze fisiche-anatomiche dei rapporti omosessuali) dicendo semplicemente “attenti a non farvi male, ma fate pure“?

«Non c’è alcun aiuto fornito agli omosessuali affinché comprendano i motivi per cui devono sentire il bisogno di fare sesso sotto l’effetto di sostanze e magari combatterli. Tutto è acriticamente accettato»

Sul sito in questione c’è una lista completa delle droghe più in voga, con la spiegazione di quali possono servire ad eccitare, quali a rilassare, quali a non sentire dolore.  E si leggono frasi come queste:

Le droghe ci posso dare maggiore sicurezza, ci sentiamo più a nostro agio con noi stessi e con gli altri, siamo più rilassati ed eccitati. Per alcune persone, sesso e droghe – o alcol – sono inscindibili. Se intendi farne uso, questo opuscolo ti aiuterà a prendere alcune precauzioni per proteggere la tua salute sessuale».

In un locale, a una festa privata o in sauna capita di far sesso con più persone nel giro di poche ore. Situazioni di questo tipo possono sembrare un safe space, una «bolla» in cui si sta bene e il senso di appartenenza al gruppo è molto alto, soprattutto se si usano droghe. In queste situazioni si ha l’impressione che vada tutto bene e molti dei dubbi che avresti normalmente (o le preoccupazioni per le conseguenze) scompaiono come neve al sole. Le droghe hanno il potere di aumentare il tuo appetito sessuale e la tua resistenza».

Pensa bene alle situazioni in cui potresti trovarti in modo da conoscere i tuoi limiti, invece di dover improvvisare. Se fai sesso di gruppo, ricorda di cambiare preservativo passando da un partner all’altro».

-«Se hai preso droghe, potresti non accorgerti di un preservativo rotto o sfilato. Lunghe sessioni di sesso penetrativo, magari particolarmente intenso, facilitano la rottura del profilattico. Il preservativo va controllato ogni tanto durante la scopata e cambiato ogni mezz’ora circa. Usare molto lubrificante riduce i rischi di cui sopra. Le droghe leniscono il dolore, per cui potresti non accorgerti di esserti fatto male nel retto o sul glande. Il rischio è provocarsi ferite e agevolare la trasmissione di infezioni come l’epatite c».

Ohibò: ma ‘ste cose le dice anche la De Mari! Allora sono vere! E perché la De Mari è stata linciata e denunciata? Perché lei dice che “non basta mettere le scarpe di gomma, per non restare fulminati mettendo le dita nelle prese della corrente”?

Redazione


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