Colpo di scena in Consiglio Provinciale a Trento. La maggioranza, coadiuvata in un primo momento dal Movimento 5 Stelle, ha buttato giù l’asso. Per portare a casa il ddl omofobia -con tutti i suoi “mirabili” contenuti- si sta per attivare una mannaia che farà decadere tutti gli emendamenti presentati dalle minoranze.
Raccogliendo le firme di cinque capogruppo, rappresentativi anche della minoranza, si potrebbe procedere con un vero e proprio gesto di censura con un singolo macroemendamento per ciascuno dei 17 articoli. In questo modo la mattanza istituzionale ridurrebbe i tempi ad una manciata di ore nella peggiore delle ipotesi.
All’operazione, la cui notizia è ventilata nella pausa tra le 16.50 e 17.50 (a causa della mancanza del numero legale in Aula), hanno fatto riferimento diversi consiglieri di minoranza annunciando la loro strenua reazione in caso di non rispetto dell’Aula. C’è chi è arrivato ad avvisare che, qualora questa mossa in violazione della garanzia delle minoranze fosse posta in essere, il Consiglio verrà bloccato da strategie di ostruzionistiche per tutte le iniziative a venire.
Il Capogruppo del Movimento 5 Stelle ha dapprima firmato per poi togliere il sostegno all’iniziativa. Latitante ancora il quinto sottoscrittore (essendo chiara l’adesione di PD, UPT, PATT ed, in un primo momento, dei Grillini): non è ancora chiaro chi possa essere.
Poco importa: la ghigliottina non potrà cadere sulla testa delle minoranze in quanto tale ipotesi non è percorribile in caso di tempo non contingentato.
Il clima però si è fatto aspro e la maggioranza, come si suol dire, ci ha provato.
Cambiamento in corsa invece nella minoranza di centrodestra: arriva direttamente da Silvio Berlusconi -grazie all’interessamento dell’On. Michaela Biancofiore– il diktat di sostenere il ddl omofobia indirizzato al Consigliere di Forza Italia, Giacomo Bezzi.
Domani si riprende alle ore 14.30, con l’ennesimo cambio calendario dell’ordine dei lavori.
Redazione
