03/06/2015

Omosessualismo anche all’Expo (guarda come ti erudisco il pupo)

L’omosessualismo è un’ideologia che pervade perfino la cucina, la dispensa e lo sviluppo sostenibile: ci scrive un nostro lettore. 

Qualche tempo fa avevo visto la notizia per cui, all’ interno dell’ Expo, nella cascina Triulza, era stato concesso uno spazio alle associazioni LGBT. Mi sembrava uno scherzo; invece è vero.

Nessuno capisce cosa c’entrino le associazioni LGBT all’ interno di una EXPO, dedicata all’ alimentazione. Però tutto fa brodo per portare acqua al pensiero unico di un certo tipo e alla dittatura culturale che ne consegue.

Oggi alla radio, ho sentito una intervista ad un funzionario dell’Expo che esaltava le fiumane di ragazzi e bambini che vengono portati in questi giorni a visitare l’ Expo dai loro presidi e insegnanti.

Si parlava di un “itinerario” preferenziale rivolto ai bambini (promosso dall’ assessore Majorino del Comune di Milano), che passava guarda caso per lo stand di Save The Children e della Cascina Triulza.

A questo punto, i tasselli si sono composti. Ecco trovato il modo per indottrinare i nostri bambini, con la scusa di farli partecipare ad un evento sulla alimentazione.

Del resto non è una novità questo atteggiamento prevaricatorio, operato dai politici. Soprattutto sono le sinistre e i laicisti (dittatoriali per natura) che non rinunciano mai al vizietto dell’ uso ideologico delle istituzioni. Hanno sempre accusato la Chiesa Cattolica di essere “impositiva”.  Però loro non rinunciano mai ad usare l’ Ente Pubblico (e anche le scuole) per fare i loro indottrinamenti, presentati però come cose “super partes”, che devono andare bene per tutti.

Però noi non siamo scemi, e non ci possono prendere in giro troppo sfacciatamente. Sappiamo distinguere quello che è divulgazione scientifica e culturale, da ciò che è invece indottrinamento di parte.

Leggiamo alcuni pezzi del programma delle famiglie “arcobaleno” che entrano (non si sa a quale titolo) nell’ Expo:

  • gruppo legale per l’elaborazione di strumenti per la parità di trattamento davanti alla legge, per esempio la Proposta di legge sull’assunzione di responsabilità genitoriale depositata nel 2008
  • adesione al percorso di rivendicazione politica LGBT; sinergia con le altre associazioni LGBT, partecipazione al Pride, ecc.; partecipazione alle iniziative a Lisbona, Lloret del Mar, Berlino, Helsinki ecc. delle associazioni internazionali omologhe (ILGA, NELFA).
  • organizzazione e patrocinio di convegni scientifici, giornate di studi, tavole rotonde, seminari, in collaborazione con cattedre e dipartimenti universitari di Roma, Milano, Bologna, Foggia, Salerno, e di organizzazioni come Amnesty International, la CGIL, il Coordinamento Genitori Democratici; partecipazione a festival di cultura, feste di partito, dibattiti pubblici, conferenze ecc.; (...)
  • organizzazione della Festa delle Famiglie, giunta nel 2014 alla VI edizione;
  • stretta collaborazione con la casa editrice Lo Stampatello, fondata nel 2011 da due socie fondatrici di Famiglie Arcobaleno, e vincitrice nel 2012 del Premio Andersen (categoria 0-6 anni), il più prestigioso premio per l’editoria per l’infanzia in Italia.
  • produzione diretta o promozione di saggi, manuali, inchieste, narrazioni sull’omogenitorialità: Il libro di Tommi di Giuliana Beppato e Maria Tina Scarano, Buoni genitori di Chiara Lalli, Amori senza diritti di Mimma Scigliano, Maestra, Ma Sara ha due mamme? a cura di Alessandra Gigli, Hello Daddy di Claudio Rossi Marcelli, Tutti uguali tutti diversi a cura di Amnesty International, In Bloom di Eleonora Calvelli, Famiglie arcobaleno di Suzanne Johnson e Elizabeth O’Connor, ecc.
  • produzione diretta o promozione di documentari: Le famiglie arcobaleno e Il lupo in calzoncini corti di Nadia Dalle Vedove e Lucia Stano, Due padri per David di Renato Pugina, Mie care mamme, Miei cari papà di Viviana Russo (...)

BludentalIl “programma” di queste famiglie arcobaleno non è assolutamente super-partes; è assolutamente di parte e fazioso, e legato ad associazioni e movimenti chiaramente orientati da una certa parte politica e culturale. Semina menzogne, spacciando certe iniziative librarie (come quelle della casa editrice “Stampatello”) come cose neutre, mentre sono orientate alle teorie del gender, che sono una menzogna antropologica.

In pratica è come se all’ Expo facessero entrare gli stand di un partito politico, e si ospitassero Rifondazione Comunista, o del Partito Radicale o del Sel. Ma è Expo, oppure la Festa dell’ Unità?

Mi chiedo come si faccia ad abusare in questo modo delle istituzioni, pagate con miliardi di soldi pubblici, per imporre un indottrinamento di regime. E pure l’indottrinamento del bambini delle scuole.

Per quanto riguarda la tanto decantata “Save The Children”, viene nascosto sistematicamente che si tratta si una associazione abortista, che collabora attivamente con Planned Parenthood, esorta le donne a fare meno figli e considera come opzione caldeggiata l’interruzione di gravidanza, che diffonde cose che non hanno nulla a che fare con il salvataggio dei bambini, come la pianificazione famigliare e la distruzione di anticoncezionali (http://www.savethechildren.it/IT/Page/t01/view_html?idp=585).

In proposito invito a visitare questo link: http://www.notizieprovita.it/notizie-dal-mondo/save-the-children-aborto-pianificazione-familiare-ed-ora-eutanasia-infantile/

Sia le famiglie “Arcobaleno” che “Save the children” (o kill-the-children) sono libere di esistere e professare le loro idee, benché aberranti.

Quello che fa schifo è la collusione con le Istituzioni. E’ che questi possano farsi propaganda da un pulpito privilegiato, spalleggiati e sponsorizzati dalle Istituzioni, come se le loro teorie fossero la “verità rivelata” da imporre a tutti.

 Angelo Mandelli

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