14/10/2016

Omosessualismo in evidenza: non è “una festa mascherata”?

Rodolfo de Mattei sull’Osservatorio Gender spende vibranti parole di fuoco a proposito dei cartelloni pubblicitari che hanno invaso Roma in questi giorni: propaganda dell’omosessualismo,  6 metri per due, con tanto di bacio gay e di toccatina saffica.

In occasione della fiera allestita in un grande centro congressi dal prossimo 21 ottobre, per 3 giorni, per fornire tutti i servizi e il supporto (logistico e non solo) alle coppie omosessuali  (ma – signora mia – non è matrimonio, eh!... mica!), scrive De Mattei che «il Gay Wedding” si presenta come “La prima manifestazione della Capitale dedicata alle Unioni Civili”.

Tre giornate di esposizioni, incontri ed eventi “con l’intento di offrire un punto di riferimento al mondo gay in tema di diritti e unioni civili” .

Alla manifestazione ha già aderito la Croce Rossa di Roma, che avrà un suo stand informativo in cui illustrerà il suo ultimo progetto a riguardo, Refuge Lgbt, la prima casa di accoglienza per giovani omosessuali aperta recentemente nella Capitale».

L’autore solleva qualche dubbio sulla bontà dell’affare, dal punto di vista pratico del business, «visti i disastrosi dati statistici relativi ai “matrimoni” tra persone dello sesso. La battaglia per il riconoscimento del “matrimonio” gay è stata infatti, ovunque, un mero espediente politico volto a “normalizzare” socialmente l’omosessualità attraverso la sua legittimazione socio-culturale.

omosessualismoNei fatti, il mercato dei “matrimoni” gay è tutt’altro che florido e le statistiche dei paesi che lo hanno introdotto, ben prima di noi, comel’Olanda, lo attestano chiaramente».

E’ anche vero, si potrebbe obiettare, che gli sposi gay sono pochi, ma molto ricchi. Alla faccia dell’omofobia al mondo LGBT appartengono personaggi dell’alta o altissima borghesia, e cantanti, attori e ballerine, che sono notoriamente impaccati di quattrini.

Poi de Mattei riflette sul «deleterio effetto “sociale” di tali cartelloni pubblicitari omosex, diffusi ad ogni angolo della città», sotto gli occhi di tutti.

Qualche tempo fa delle reclami di mobili e divani piuttosto oscene, in tal senso, hanno suscitato il biasimo collettivo e sono state presto rimosse. Ma queste c’è da credere che resteranno. Perché? Perché il “matrimonio” gay è stato legalizzato e l’omosessualismo ha diritto di farsi propaganda: dobbiamo insegnare ai nostri bambini che è normale che i maschi si bacino appassionatamente sulla bocca.

In questo consiste l’omosessualismo: nella normalizzazione di qualsiasi approccio sessuale, in perfetto ossequio all’ideologia contigua, cioè il gender.

Un piccolo aneddoto accaduto pochi giorni fa, per chiudere con un sorriso.

Nella stessa location  in cui due giovani gay, festeggiavano il loro matrimonio, con invitati eleganti e variopinti,  alcune persone che conosco festeggiavano un Battesimo. Una mia parente era in bagno con la sua bambina di 5 anni. Mentre si lavavano le mani è entrato uomo alto due metri vestito da donna, con trucco e parrucco molto appariscente.

In un momento di imbarazzato silenzio in cui mia cognata e il gentile signore si sono guardati negli occhi, la bambina con voce squillante ha esclamato: Mamma! C’è una festa mascherata!

Ha ragione la piccoletta: è tutta una grande mascherata. Prima o poi qualcuno forse se ne renderà conto. Ma certamente, prima o poi, tutti dovremo rendere il conto.

Alba Mustela

 

 

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