16/03/2014

On. Gigli: se il Governo difende la cultura gender nelle scuole toglierò la fiducia

“Se il Governo dovesse continuare su questa strada, sarebbe per me personalmente un motivo serio per ripensare il sostegno che sto dando nell’azione parlamentare”. Con queste parole conclude il suo intervento l’On. Gigli dopo aver sentito la risposta della Sottosegretario Sesa Amici alla sua interpellanza parlamentare sugli opuscoli UNAR per le scuole.

Gigli ha sottoposto al nuovo Governo la questione in modo molto preciso, richiedendo, tra le altre cose, la rescissione del rapporto con l’Istituto Beck –curatore della stesura dei libelli- e la rimozione dall’incarico del funzionario che avrebbe dato avvio alla distribuzione degli stessi senza, stando alle parole dell’ex Sottosegretario Guerra, le necessarie autorizzazioni.

Sesa Amici ha rivendicato il lavoro svolto, difeso l’UNAR affermando l’importanza di permettergli di svolgere un lavoro assolutamente autonomo ed imparziale, ponendosi come unico scopo quello di promuovere la parità in qualunque settore. Dei quattro ambiti d’azione entro cui l’UNAR in materia GLBT, scuola, lavoro, sicurezza e carceri, media e comunicazione, il primo viene giudicato prioritario. Amici stessa arriva a dichiarare a chiare lettere quello che già ormai tutti sanno: si vuole imporre questa strategia in tutte le scuole, di ogni ordine e grado, utilizzando come agenti formativi le associazioni gay/transessuali.

A carte scoperte, quindi, il Governo Renzi non può trovare l’appoggio da parte di coloro che su tali temi invece si battono, ma nel segno opposto. Qualora la china intrapresa si confermasse, vi saranno diversi esponenti nelle Istituzioni che si muoveranno di conseguenza, come coraggiosamente espresso da Gigli stesso.

Nella controreplica l’Onorevole pone l’accento su diversi aspetti critici della strategia dell’UNAR che, se procede in questi termini con l’appoggio del Governo, si andrebbe a configurare un classico assetto statualista finalizzato alla rieducazione dei cittadini. Un misto tra Minculpop e neocolonialismo (basti pensare alla legittimazione del turismo procreativo tramite l’acquisto di servizi di utero in affitto), un mondo dove si sollecitano imprese ed enti locali ad adottare una via privilegiata per le persone GLBT e nelle cui aule scolastiche partecipare a corsi tenuti dalle loro associazioni “di categoria” conferisce crediti formativi –ad alunni ed insegnanti-.

Un mondo in cui Gigli ed altri non vogliono certamente stare.

Per chi volesse approfondire l’argomento:

Testo dell’Interpellanza Urgente UNAR 140314

Il Resoconto stenografico – Interpellanza UNAR 140314

L’Agenzia parlamentare relativa

Redazione

 

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