17/09/2016

Padre Gabriele Amorth: un pro vita che parlava chiaro chiaro...

Padre Gabriele Amorth (nella foto) è morto a 91 anni ieri, 16 settembre, a Roma. Era sacerdote nell’ordine del Padri Paolini dal 1954; dal 1986 esorcista nella Diocesi di Roma, ma godeva di fama internazionale.

Ha praticato decine di migliaia di esorcismi (anche se – diceva lui stesso – in realtà solo in poche centinaia di casi si trattava di vere possessioni diaboliche).

I suoi numerosi libri sono stati molto venduti, perché risultano molto interessanti sia per i credenti che per i non credenti.

A noi sembra degno di un ricordo, perché padre Gabriele Amorth era decisamente un uomo pro vita (non poteva non esserlo): un fiero sostenitore della legge di Dio, cioè della legge naturale. Considerava il divorzio, l’aborto la promiscuità sessuale (e l’omosessualità)  comportamenti “dis-ordinati” perché contrari all’ordine naturale voluto dal Creatore.

In uno dei suoi ultimi libri, Il segno dell’esorcista (edito da Piemme), l’ottavo capitolo porta il titolo La vita è sacra: qui padre Amorth ribadisce che la vita è un bene indisponibile. In modo chiaro e semplice evidenziava il male intrinseco in ogni omicidio, e soprattutto nell’aborto, nell’eutanasia e nella distruzione e manipolazione di embrioni umani.

«Mi meraviglio anche dei medici che fanno aborti – scrive a p. 185 del testo citato -. Il medico ha la missione di curare la vita. In questo modo, anche se la legge civile li assolve, di fronte a Dio sono degli assassini. E hanno anche un santo patrono: il re Erode, autore della strage degli innocenti».

Ecco, era questo il suo modo di scrivere (e di parlare). Non le mandava di certo a dire, le cose. In trasmissioni come La Zanzara, o su giornali come L’Espresso hanno tentato disperatamente di ridicolizzarlo: perché padre Amorth diceva che «gli omosessuali fanno delle porcherie», oppure perché diceva che siamo ispirati dal diavolo «quando rubiamo, commettiamo adulterio, uccidiamo. Tutte le condotte peccaminose sono gradite e hanno il placet di Satana. Per la pratica omosessuale ancora di più, in quanto si concreta in atti che vanno contro la natura, offendono l’armonia del creato e lo stesso piano predisposto da Dio che prevede due soli generi, maschile e femminile volti alla procreazione».

Aveva il coraggio di dire in faccia al mondo, senza neanche un briciolo di  politically correctness, che il peccato è ispirato dal demonio. Che il divorzio, l’aborto e l’incontinenza sessuale (specie quella omosessuale) sono stati ispirati dal demonio, così come i politici che promuovono l’appovazione di leggi contrarie alla legge naturale: gli scherni e l’ironia su queste sue lapidarie osservazioni gli scivolavano addosso e ripeteva la verità con una calma imperturbabile...

Aveva combattuto per decenni contro il male e i diavoli infernali, e non aveva davvero peli sulla lingua nel definire “peccato mortale” quel comportamento disordinato che – quando c’è materia grave, piena avvertenza e deliberato consenso – porta dritto diritto all’inferno...

Davvero di lui può dirsi, con l’Apostolo, che ha combattuto la buona battaglia, è arrivato fino alla fine della corsa e ha conservato la fede. Ora gli spetta il premio della vittoria (cfr. Tm, 4).

Redazione

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