Vi invitiamo a sottoscrivere la seguente petizione: “Per una Strategia Nazionale rispettosa delle famiglie”.
La petizione, promossa dalle associazioni “Non Si Tocca La Famiglia”, il Comitato Difendiamo i Nostri Figli, ProVita onlus, Giuristi per la Vita, Voglio la Mamma e Generazione Famiglia, sarà consegnata al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Istruzione e alla Consigliera del Dipartimento per le pari opportunità.
Alla petizione hanno aderito anche le associazioni: Comitato articolo 26, Donum Vitae, Identità Cristiana e Catechista 2.0.
L’Associazione “Non Si Tocca La Famiglia”, il Comitato Difendiamo i Nostri Figli, l’Associazione ProVita onlus, i Giuristi per la Vita, l’associazione Voglio la Mamma e Generazione Famiglia, tra i promotori della piazza del 20 giugno, in virtù delle istanze sulla libertà di educazione e sul valore della famiglia composta da mamma papà e figli, avanzate da circa un milione di persone tra genitori, nonni, famiglie, docenti, bambini, giovani, professionisti del sapere e della scienza, rappresentanti di varie religioni, etnie e forze politiche diversificate, chiedono che tali istanze vengano accolte, nella corretta elaborazione ed applicazione di linee educative peraltro largamente condivise da genitori, famiglie, educatori, al fine di un’azione di efficace contrasto avverso ogni forma di discriminazione, libera da vincoli ideologici e che tali linee siano altresì condivise al Tavolo del Ministero delle Pari Opportunità, con specifica attenzione all’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali.
Premesso
– che l’art. 30 della Costituzione Italiana garantisce e tutela “il diritto dei genitori ad educare i propri figli, anche se fuori da Matrimonio”,
– che l’art. 26 comma 3 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo riconosce ai genitori “il diritto di priorità nella scelta di educazione da impartire ai propri figli”,
– che l’art. 14 della Convenzione sui Diritti del Fanciullo attribuisce “il diritto e il dovere dei genitori di guidare il fanciullo … allo sviluppo delle sue capacità” .
Considerato
– che l’U.N.A.R. quale Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali ha emanato una strategia nazionale che è entrata nelle scuole di ogni ordine e grado, con progetti promossi da Associazioni Lgbt contro le discriminazioni di genere sessuale;
– che nel settembre del 2013, senza alcuna autorizzazione da parte del Ministero delle Pari Opportunità e del MIUR ha prodotto, stampato e divulgato libretti di educazione sessuale e affettiva, strumentalizzando la nobile lotta alle discriminazioni e introducendo in modo surrettizio la cosiddetta teoria del gender, il cui assunto è indurre all’indifferentismo sessuale.
Atteso
– che detto Ufficio dal 2013 al 2015 ha applicato una Strategia Nazionale elaborata e diffusa da 29 Associazioni Lgbt con progetti e corsi di formazione in ogni ordine e grado di scuola, con riguardo alle tematiche di prevenzione verso forme di discriminazione legate all’orientamento sessuale e all’identità di genere, senza porre la centralità dell’attenzione alle emergenze legate a fenomeni di discriminazioni di razza, come ad esempio il grande esodo di rifugiati di guerra appartenenti ad etnie e razze diverse che con inquietante frequenza si è legato purtroppo a crescenti fenomeni di xenofobia.
Acclarato
– che la strategia nazionale finalizzata alla realizzazione di un piano triennale di azioni pilota (2013-2015) e finanziata con dieci milioni di euro, ha agito riscuotendo critiche per aver operato arbitrariamente su tematiche unilaterali di matrice gender.
Premesso e considerato quanto sopra
CHIEDIAMO
– che venga interamente riscritta la Strategia Nazionale per la lotta verso ogni forma di discriminazione e che in base al principio delle pari opportunità, vengano coinvolte in un Nuovo Piano di Azione, per il triennio 2016/2018, le Associazioni di genitori, famiglie, docenti, psicologi, pedagogisti, psichiatri professionisti del sapere e della scienza;
– che vengano inscritti in un Portale “dedicato” professionisti del mondo scientifico, legati e provenienti da aree culturali e politiche diverse, con formazione accademica di varia ispirazione, al fine di approfondire le tematiche di genere, con il supporto delle diverse aree di ricerca.
Invitiamo tutti i cittadini sostenitori della famiglia naturale a sottoscrivere questa petizione, per garantire il pieno esercizio del diritto che hanno i genitori nella scelta del tipo di istruzione da impartire ai propri figli come sancito dai riferimenti normativi indicati in premessa.
Tutto ciò, inoltre, consentirà alla Scuola di predisporre un Piano di Offerta Formativa più inclusiva e rispettosa della comunità scolastica e familiare.