28/11/2013

Pioggia di fondi per le organizzazioni di ultrasinistra e gay

Ha suscitato scalpore nei giorni scorsi la notizia dei 4 mila euro concessi dall’Università degli Studi di Milano al gruppo studentesco GayStatale per il ciclo di conferenze con annesso cineforum sul tema Omosessualità e religione, d’impronta talmente ideologica da proporre sulle locandine l’immagine deturpata di Benedetto XVI, vergognosamente “ritoccato”, truccandolo da par loro.

Evidente l’offesa sferrata non solo al Pontefice, bensì più in generale alla Fede cattolica ed ai credenti. Offesa, che ha suscitato da più parti una tale indignata reazione da costringere i promotori alle pubbliche scuse e la Commissione dell’Ateneo a stralciare dal finanziamento erogato la parte destinata a coprire le spese sostenute per la realizzazione della locandina. Il che significa ben poco, in soldoni.

Il collettivo studentesco GayStatale aveva previsto per la pubblicizzazione delle conferenze un’uscita di 627,47€ più altri 351,76€ per il cineforum. Cifre tali da spingere la stessa Università a raccomandare agli organizzatori di «contenere al massimo le spese» per la divulgazione. Comunque, cifre ben lontane dal contributo di 4 mila euro complessivi riconosciuto – e, come scritto, solo in minima parte revocato  dalla Commissione dell’Ateneo.

Che quindi evidentemente seguita a ritenere l’iniziativa degna di sostegno. Perché? Interessanti sono le motivazioni, che hanno spinto a finanziare questa e le altre proposte promosse dalle varie sigle studentesche. La Commissione accademica poteva sovvenzionare solo «attività sociali», che interessassero «il maggior numero di studenti ed in particolare quelle sottoscritte da più associazioni», caratterizzate da «originalità dei contenuti», nonché tali da consentire «la più ampia partecipazione possibile». Ora, non pare proprio che tali requisiti, nel caso in oggetto, possano dirsi rispettati. È indubbio come la condizione omosessuale non interessi percentualmente il maggior numero di studenti, il che pregiudica in partenza anche l’«ampia partecipazione». È indubbio come sia stata proposta da una sola organizzazione e non da un gruppo. È indubbio come non abbia alcuna valenza «sociale» (non assiste disabili o anziani e non cura tossicodipendenti, per intenderci). Quanto all’«originalità dei contenuti», beh, lasciamo perdere…

Ma ciò che ancor più incuriosisce sono le cifre. 120 mila sono stati gli euro messi a disposizione dall’Università per l’anno finanziario 2012, quello stesso che ha dato i soldi a GayStatale. Di 68.159,72€ è il piano di ripartizione effettivamente approvato per il finanziamento delle attività culturali e sociali delle associazioni studentesche. Di questi, sono ben 18.294,56 gli euro andati a gruppi dichiaratamente di sinistra, come UniSì-Uniti a Sinistra e Sinistra Universitaria, per stampare le loro riviste ed i loro libri, per promuovere le loro conferenze, i loro concorsi ed i loro progetti, addirittura per gestire le bacheche.

Più altri 300 euro per incontri sull’antifascismo, certamente “organici”, organizzati dall’Associazione Démos-U.C., cui sono stati dati altri 1.000 euro per stampare il loro giornalino. Totale: 19.594,56 euro. Sono cifre, che parlano da sole. Ovviamente respinti viceversa progetti quale lo spettacolo teatrale promosso dall’associazione “Testori”, che, di euro, ne aveva chiesti 2.301,86, ma aveva la colpa di non rientrare «nelle finalità indicate».

Una considerazione finale: tra le caratteristiche, che giustificano l’erogazione del contributo da parte dell’Ateneo, ne figura un’ultima: «Omogeneità di trattamento per progetti di tipologia simile». Chissà cosa accadrebbe, se un’organizzazione cattolica chiedesse soldi, per organizzare un incontro sulla teoria del gender, come quelli già tenuti a Verona ed a Milano. Sarebbe interessante verificare la condotta dell’Università degli Studi…

di Mauro Faverzani

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