08/10/2013

Quale libertà ci rimane?

Riceviamo e pubblichiamo una lettera che ci ha inviato Giorgio Celsi: non si tratta solo di contrastare l’aborto, ma di rivendicar le libertà fondamentali: tutti possono manifestare pacificamente e senz’armi, secondo l’art.17 Cost. Ma non possono pregare?

Sono Celsi Giorgio. Volevo informare che come ogni mercoledì sto continuando da solo e ad oltranza il mio volantinaggio di protesta davanti all’ingresso della Clinica Mangiagalli, iniziato dopo che la questura ha spostato, in data 7/9/13 con una prescrizione scritta l’iniziativa 9 ore di preghiera per la Vita indetta dall’Associazione “NO 194” ogni primo sabato dei mesi dispari in riparazione all’aborto, dalla suddetta clinica a Piazza 5 Giornate. Ricordo che la 9 ore di preghiera davanti alla Mangiagalli rientra in un’iniziativa che da mesi abbiamo allargato ai maggiori ospedali abortisti in tutta Italia.

        Ogni mercoledì trovo sempre molte difficoltà dovute a volte alle femministe che mi fanno sparire i cartelli e mi riempiono dei soliti slogan vetusti, al direttore sanitario dell’ospedale che mercoledì 18 è uscito per farmi delle foto, e inveendo frasi senza senso ha cercato  inutilmente di farmi allontanare.  Io gli ho chiesto se non fosse contento che stavo facendo pubblicità al suo ospedale dicendo a tutti che fanno 10 aborti al giorno fra quelli programmati e quelli “Urgenti” (cosa c’è poi di urgente nel sopprimere un bambino concepito), così magari riusciva a farne di più e a guadagnare più soldi. Se avessi detto che fanno le appendiciti non mi avrebbe detto niente, mentre se dico che fanno aborti si arrabbia ( forse è la coscienza che è sporca?). Un intero booK fotografico quello stesso giorno me l’ha fatto anche il caro Dott. Mutillo presidente del collegio infermieri di Milano a cui sono iscritto, per fotografare la mia divisa e il mio cartellino (io vado sempre con la mia divisa da infermiere) per riprovare nel tentativo di farmi licenziare! http://archiviostorico.corriere.it/2011/ottobre/20/Infermiere_corteo_contro_aborto_Finisce_co_7_111020028.shtml Io gli ho detto di riprovarci pure che se non c’è riuscito una volta magari la prossima gli andrà meglio! E gli ho ribadito che smetterò di testimoniare in divisa fuori dagli ospedali solo quando medici e infermieri smetteranno di farvi aborti

        Mercoledì 2/10 ho notato che a dare più fastidio era la croce che mi porto sempre dietro con appesi fedeli riproduzioni in plastica di bambini di 10 settimane nella pancia della mamma e con la frase evangelica “Ogni volta che avete fatto questo ad uno dei più piccoli di questi miei fratelli, l’avete fatto a me”. Matteo 25, 40 (vedi foto allegata). In sequenza quel mercoledì sono intervenuti:

        Il Presidente del CAV della Mangiagalli: Matteo Castelli, che con fare arrabbiato per esprimere il fatto che si dissociava dalla mia iniziativa, si è lamentato dei cartelli che avevo esposto con scritto che il CAV può aiutare le mamme. Io gli ho fatto notare che anche io faccio parte di un CAV e che, come dice l’articolo 3 dello statuto della federazione dei movimenti per la Vita e dei centri aiuto alla Vita, il nostro compito principale è soprattutto quello di opporsi alla legge 194 in materia di aborto e non di fare solo assistenza.

        Lui mi ha replicato dicendo che ii suo CAV ha salvato 13.000 bambini e io gli ho risposto che invece con il nostro silenzio e la nostra complicità alla legge 194 ne abbiamo lasciati morire 6.000.000!!!

              Alcune persone e alcuni dipendenti criticavano il fatto che ero fuori dall’ospedale in divisa da infermiere. A costoro ho fatto notare che almeno io ero di riposo e con un mio camice personale mentre c’era un andirivieni pauroso di personale medico e infermieristico che entrava e usciva dalla clinica alla strada in camice e divisa da lavoro in orari di lavoro e spesso fumando.

               Sono poi intervenuti i Carabinieri chiamati dall’ospedale, i quali nonostante fossero stati informati dagli uomini della Digos della regolarità del mio volantinaggio, (infatti oltre a essere autorizzato dalla costituzione, ogni volta informo anche la questura che manda degli agenti in borghese a controllare che tutto vada bene) hanno provato a farmi allontanare dall’ingresso della clinica senza ovviamente riuscirci (è triste però pensare a quale dispiegamento di forze c’era all’esterno della clinica per me che difendevo la Vita, quando era dentro che si stavano sopprimendo bambini con l’aborto!).

        Quello che voglio ribadire per far sì che ogni volta non si ripresentino le sopra descritte situazioni (che a volte sono a dir poco grottesche) è che io smetterò di volantinare i mercoledì davanti alla Mangiagalli (prossimo volantinaggio mercoledì 9/10 dalle ore 9,30 alle ore 17) solo quando la Questura di Milano ci ridarà il permesso di pregare davanti a essa.

Cordiali saluti
Celsi Giorgio – Vicepresidente Associazione “NO194” www.no194.org e Presidente associazione “Ora et Labora in Difesa della Vita” Per info: 3467035866

Festini

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