09/12/2016

Referendum: Toni Brandi a Radio Cusano Campus

Lunedì 5 dicembre è la giornata che ha siglato la vittoria del NO al referendum costituzionale. Un verdetto in parte inatteso, ma sperato da molti.

ProVita si è schierata sin dall’inizio per il NO al referendum, e questo per motivazioni legate ai temi a noi cari, ossia la difesa della vita, della famiglia e della libertà di educazione.

La vittoria al referendum apre a un barlume di speranza. Anche se, va ricordato, l’attenzione va mantenuta alta: abbiamo evitato un pericolo imminente (Renzi, Cirinnà & Co al governo promettevano solamente guai), ma non abbiamo certezze per il futuro. ProVita continuerà a vigilare su chiunque salirà al potere, a prescindere dal partito e dallo schieramento politico d’appartenenza.

Per commentare il NO al referendum, il nostro presidente Toni Brandi è stato invitato ad intervenire al programma Legge e Giustizia, in onda su Radio Cusano Campus. Qui è possibile ascoltare l’audio integrale dell’intervista.

Interpellato dal conduttore circa l’influenza che può aver avuto l’approvazione della legge sulle unioni civili sul NO al referendum, Brandi ha risposto: «Io credo sia tutto una serie di cose. Noi di ProVita, ovviamente, ci siamo sempre schierati per il NO per ragioni morali, per ragioni bioetiche. Abbiamo visto com’è passata la legge Cirinnà, a colpi di richieste di fiducia, quando Renzi aveva promesso esattamente il contrario; abbiamo successivamente visto i tentativi di far passare la legge sulle liberalizzazione delle droghe e l’altra legge proposta dal senatore Lo Giudice contro le terapie riparative [...]. Chiaramente se avesse visto il Sì la legge sull’eutanasia, la legge sull’educazione obbligatoria del gender nelle scuole, la legge sulle adozioni gay con relativo utero in affitto sarebbero passati alla velocità della luce perché Renzi e il suo partito avrebbero controllato il 55% della sola camera legislativa. Quindi noi siamo molto contenti di questo risultato e possiamo dire che, di nuovo, il buon senso e la ragione hanno vinto».

Il conduttore della trasmissione ha poi ricordato le iniziative (qui e qui) di ProVita in Senato contro l’utero in affitto e ha chiesto quale sia l’aria che si respira nei palazzi della politica attorno a questi temi. «Credo che – ha risposto Brandi – sia sull’utero in affitto, sia sulle adozione gay l’80-90% degli italiani siano contrari. Purtroppo però in Senato e alla Camera vi è una minoranza di politici che sono apertamente contrari a questo. Anche se devo dire che anche all’interno del PD vi sono Senatori e Deputati contrari a questa ignobile pratica dell’utero in affitto».

Brandi ha quindi invitato gli ascoltatori a firmare la petizione per dire #STOPuteroinaffitto e ha richiamato la vittoria avuta nel circuito UCI Cinemas, dove fino al 5 gennaio è possibile vedere  il trailer del documentario di ProVita sull’utero in affitto Breeders – Donne di seconda categoria? (richiedi il DVD, qui).

Qui la registrazione integrale dell’intervista audio.

Toni Brandi


#STOPuteroinaffittofirma e fai firmare qui la petizione 

contro l’inerzia delle autorità di fronte alla mercificazione delle donne e dei bambini

 

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