30/05/2018

Scienza per la vita: due esempi virtuosi

La scienza “buona” è a servizio della vita. E non si tratta di un’utopia, ma di una realtà concreta e perseguibile.

Due episodi degli ultimi giorni ce lo dimostrano.

Da un lato abbiamo la storia della piccola Elianna, nata in febbraio. Quando era ancora nella pancia della mamma, al sesto mese di gestazione, la bimba ha ricevuto – riporta l’Ansa – «cinque trasfusioni di sangue e un trapianto di cellule staminali ricavate dal midollo osseo della madre, con un ago nel cordone ombelicale, per trattare la malattia di cui soffriva, l’alfa talassemia maggiore, spesso letale per il feto».

Ad oggi la piccola Elianna sta bene, ed è potuta tornare alla Hawaii con mamma e papà: deve continuare a sottoporsi a trasfusioni, ma si tratta di una prassi normale per le persone con la sua malattia.

L’innovativo intervento, eseguito con una scienza tecnica avanzata, è stato realizzato presso l’Ucsf Benioff Children’s Hospital di San Francisco e apre a prospettive molto interessanti rispetto ai trapianti fetali anche per l’anemia falciforme, l’emofilia e altre malattie ereditarie.

La seconda notizia di come la scienza possa essere a servizio della vita è interna ai confini nazionali e riguarda l’Ospedale pediatrico Bambin Gesù. Il nosocomio della Santa Sede ha infatti presentato la Carta dei Diritti del bambino inguaribile, «nata dall’elaborazione delle precedenti Carte nazionali e internazionali dei diritti dei bambini in Ospedale», scrive La Stampa, alla luce dei progressi della scienza medica e per essere in linea con le direttive europee rispetto ai diritti di assistenza sanitaria.

Durante il corso della presentazione della Carta i relatori «hanno affrontato i temi dell’alleanza terapeutica tra famiglia e medico, l’accompagnamento e la cura anche dei pazienti affetti da malattie inguaribili, il diritto alle cure palliative e di accesso alle cure sperimentali, la capacità di fare rete tra le strutture di diversi Paesi, la necessità di creare una normativa internazionale capace di attenuare i conflitti».

Si tratta di un documento importante, che forse avrebbe potuto salvare la vita dei piccoli Charlie Gard ed Alfie Evans...

Redazione

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