28/11/2018

Sede Pro Vita imbrattata, Gasparri: «Bene segnalare le intimidazioni degli intolleranti»

Il presidente di Pro Vita Toni Brandi ha annunciato che consegnerà ai Carabinieri i video che ritraggono il momento dell’imbrattamento della sede dell’Associazione da parte del presidente del I Municipio di Roma Sabrina Alfonsi, insieme, sembra, ad alcuni assessori della sua amministrazione. Scopo dell’iniziativa quello di coprire il manifesto in difesa del nascituro esposto nella vetrina, imbrattando la vetrina stessa con cartelli abusivi a sostegno della legge 194. Brandi ha ribadito che certi comportamenti non fermeranno l’azione di Pro Vita che continuerà le sue battaglie in difesa della vita evidenziando nel contempo il comportamento scandaloso di chi, a capo delle Istituzioni, guida azioni che si fondano sull’affissione di cartelloni abusivi. A Pro Vita è giunta fra gli altri la solidarietà del senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri che, da noi intervistato, plaude alla decisione di denunciare l’accaduto all’Autorità giudiziaria.

Brandi consegnerà il video ai Carabinieri per segnalare quanto avvenuto e proteggere l’Associazione da altre analoghe iniziative. Come commenta?

«Che fa benissimo a denunciare l’accaduto. Ho immediatamente manifestato la mia solidarietà a Pro Vita appena appreso l’accaduto e ora ribadisco tutto il mio sdegno per un atto che non esito a definire vergognoso. Dobbiamo difendere il nostro diritto alla libertà di opinione ed espressione che la sinistra, ormai da anni, tenta con ogni mezzo di censurare».

Per altro come giudica il fatto che il presidente di un Municipio, quindi una pubblica autorità, si metta a capo di un’azione basata sull’affissione abusiva di manifesti pro aborto?

«È grave che il presidente di un Municipio partecipi a una simile iniziativa, ma mi pare che questa signora non sia affatto nuova ad azioni del genere. È il modo tipico di procedere di una certa sinistra, che pretende di imporre a ogni costo il proprio punto di vista, ed è allergica a chi la pensa diversamente. Da vent’anni e più assistiamo sistematicamente a episodi di intolleranza come questi, ma fortunatamente nonostante tutto continuiamo ad alzare la testa e a non darla loro vinta. La sinistra ha creato degli argomenti tabù che non accetta di veder messi in discussione. Uno di questi è l’aborto. Ogni volta che si tocca l’argomento si finisce con l’essere insultati, denigrati o peggio aggrediti. Purtroppo per loro le intimidazioni non ci hanno mai fermati».

Perché l’aborto è un campo così minato? Cosa spinge queste persone a essere così intolleranti verso chi si batte in difesa della vita?

«Discutere di aborto è un diritto, così come criticare la legge 194 e i suoi eccessi, promuovendo politiche rivolte alla difesa della vita umana. Ma ciò che dovrebbe essere ovvio non lo è per chi considera la democrazia sinonimo di pensiero unico e di intolleranza. Cedere a queste logiche significherebbe accettare di perdere la libertà».

Americo Mascarucci

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