15/11/2013

Sentinelle in piedi: “I contestatori ci hanno deriso”

Pubblichiamo la lettera delle Sentinelle in Piedi alla redazione di Bergamo News

Gentile Redazione,
abbiamo letto la lettera dell’associazione “Bergamo contro l’omofobia” che si è presentata sabato per disturbare la veglia delle Sentinelle in piedi, come si vede in questo video. Vorremmo puntualizzare alcune informazioni errate e/o confuse espresse nella lettera.

Innanzitutto il ddl Scalfarotto. Le Sentinelle in piedi si sono mobilitate perché, se la legge venisse confermata in Senato così come è passata alla Camera, chiunque si renda protagonista di atti di discriminazione nei confronti di persone omosessuali potrebbe essere denunciato per omofobia e dunque rischiare il carcere fino a un anno e sei mesi. Nelle discriminazioni rientrano anche le opinioni personali, rientrano le parole che Guido Barilla è stato costretto a ritirare, rientra la posizione, per esempio, di un’insegnante qualora affermi che “per la crescita sana di un bambino sia necessaria la presenza di un padre e di una madre”, rientra la nostra veglia. A confermarlo è il fatto che chi ci ha contestato ha deciso di disturbare una veglia silenziosa, non una conferenza di piazza. Il contenuto del testo del ddl è a disposizione di tutti, basta leggerlo, e lo sa anche chi ci ha contestato, dal momento che la ragazza nel video afferma il vero quando dice, al minuto 1:03 “una persona singola viene punita se esprime un parere contrastante o discriminatorio contro una persone omosessuale”. Quindi sul fatto che con questa legge rischia il carcere chi esprime la propria opinione siamo tutti d’accordo. Non è vero che nessuno si è permesso di deridere i presenti.

In questo video, pubblicato sul sito Bergamo contro l’omofobia al minuto 2:01 c’è un ragazzo presente sabato che alla domanda “Perché sei qui” risponde tranquillamente: “un po’ per prenderli in giro…” e fa poi riferimento al fatto che le Sentinelle non abbiano mai letto un libro. Lascio valutare a voi se è vero che le Sentinelle non sono state derise. Sempre durante la veglia inoltre, come si vede di nuovo nel primo video al minuto 3:24 si sente più di una voce dire “vecchi”, “vecchi volgari”. Duole inoltre precisare che, sebbene la telecamera non l’abbia ripreso, parole ben più offensive e colorite siano state pronunciate dalle persone che hanno disturbato la veglia. Vero è che sempre nel video, purtroppo, nelle immagini appena successive all’immagine descritta sopra, una persona si è lasciata andare a parole offensive verso chi ha disturbato la veglia. Parole che noi non solo non condividiamo ma che condanniamo con forza. Ci dissociamo totalmente da questo gesto, pubblicamente così come abbiamo fatto con il diretto interessato. A scanso di eventuali, e per noi dolorosissimi, equivoci, ribadiamo che la nostra opposizione ad una legge fortemente ideologica si unisce all’altrettanto ferma e totale opposizione a qualsiasi atto di umiliazione, derisione e violenza nei confronti di qualunque persona. Sottolineiamo inoltre che il nostro ordinamento giuridico prevede già allo stato attuale, giustamente, pene e sanzioni per chiunque si renda protagonista di atti di aggressione e violenza. Validi per tutti in base al sacrosanto diritto di uguaglianza. Introdurre un’aggravante nel caso in cui la vittima sia omosessuale, significa inaugurare una potenziale proliferazione di categorie a protezione rinforzata.

Perché l’aggravante non c’è se viene aggredita una donna? Un anziano? Un bambino? Un immigrato? Un gioielliere? Il padrone di una villa? Quanto al passaggio in cui si afferma “gli organizzatori non hanno fatto altro che vomitarci addosso luoghi comuni dettati dall’ignoranza sul tema”, be’ perdonateci ma lo troviamo alquanto buffo, se non surreale, dal momento che i nostri organizzatori hanno avuto conversazioni cordiali e pacate con persone di “Bergamo contro l’omofobia”, tanto che c’è stato uno scambio di indirizzi mail, cui è seguito uno scambio di opinioni e materiale del tutto rispettoso e sereno. Ribadiamo poi che nessuno ha negato alcun confronto, come è stato erroneamente scritto, semplicemente non ci è stato chiesto. Le Sentinelle si sono trovate per una veglia silenziosa in piazza, veglia per cui è stata chiesta regolare autorizzazione alla Questura, non era un dibattitto. Qualora l’associazione “Bergamo contro l’omofobia” o chiunque altro desideri un confronto, è sufficiente chiederlo a noi e volentieri fisseremo un incontro che certamente sarà più fecondo di uno scambio di commenti sulla nostra bacheca facebook su cui, converrete certamente anche voi, siamo liberi di decidere se cancellare o meno dei commenti. Con questa nostra lettera inviamo anche alcune foto della piazza di sabato scorso. L’ordine della disposizione potrà esservi utile nell’esercizio della matematica.

Basta contare una fila e moltiplicarla per le colonne presenti in piazza. Scoprirete così, come sa bene chi era presente, che eravamo quasi 200. Ultimo, ma non come importanza, se avessimo dovuto tener conto del livore della lettera che avete scritto, e dell’astio che trasuda dallo stesso, non avremmo mai risposto. Ma abbiamo troppo a cuore l’uomo e il mondo in cui viviamo per lasciarci trasportare sul piano del rancore. E soprattutto noi abbiamo a cuore la verità.

L’articolo di Tempi dunque riporta la realtà delle cose e se aveste davvero voluto rettificare un’informazione sarebbe stato forse più opportuno scrivere direttamente a Tempi, più che a Bergamonews. Non ci renderete meno veri semplicemente accusandoci di essere violenti, non ci renderete meno autentici, meno fermi, meno vigilanti distorcendo la realtà. E se ci sarà bisogno di lottare per dimostrare che l’erba in estate è verde, come diceva Chesterton, noi lo faremo.

Sentinelle in Piedi – Bergamo

Festini

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