20/04/2014

Sesso e cultura GLBT a scuola – Parte la controffensiva

“Le istituzioni e gli insegnanti hanno il diritto e il dovere di proporre contenuti e offerte educative che promuovano i valori della legalità e del rispetto delle differenze, il contrasto alle discriminazioni e alla violenza. E questo non lede in alcun modo la libertà dei genitori o degli studenti” afferma Andrea Maccarrone, presidente del Circolo Mario Mieli di Roma, alla testata l’Espresso.

Il settimanale del gruppo De Benedetti si scaglia contro tutti coloro che si sono posti criticamente contro la distribuzione del materiale prodotto dall’UNAR nelle scuole, affermando che questo atteggiamento è stato una vera e propria censura preventiva.

L’Espresso si pone come capofila di questa controffensiva organizzata per difendere l’ideologia gender nelle scuole, sin dalla più tenera età, adducendo come argomentazione principe la difesa della lotta contro la discriminazione. Secondo loro, infatti, migliaia di studenti omosessuali vivono in uno stato di frustrazione per colpa dell’atteggiamento omofobo che, ricordiamolo, è tipico a dir loro da persone molto religiose.

A questo punto sarebbe da domandarsi se, ed eventualmente in che modo, affrontare a scuola lezioni che prevedono, tra l’altro, la visione di film in cui due maschi sedicenni vanno in vacanza assieme e, dopo essersi reciprocamente masturbati, perdono la verginità.

Bene ha invece fatto il Sottosegretario Toccafondi a bloccare progetti analoghi: l’educazione sessuale ed all’affettività sono materie da trattare in ben altro modo –ed in combinato con i genitori- e la discriminazione si combatte in ben altro modo, senza permettere ad associazioni GLBT di entrare nelle scuole senza contradditorio, come nel caso di Luxuria a Modena, distribuendo magari materiale volgare e pansessista come l’Arcigay ha fatto a Milano.

Redazione

 

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