14/12/2018

Silvana De Mari assolta! Le prime dichiarazioni

«Sono stata assolta per le “offese alle persone omosessuali” perché è stato riconosciuto che parlare come ho parlato è stato un mio diritto, anzi è un mio dovere di medico. Quello che ho detto su questi argomenti si può dire! Evviva! Sono stata condannata per le frasi sul movimento Lgbt che ho accusato di rapporti ambigui con il movimento pedofilo e di tentativi di limitare la libertà di parola». Questo l’esito del processo contro Silvana De Mari, scrittrice di libri fantasy, blogger e medico chirurgo, querelata dalle associazioni Lgbt per aver espresso giudizi “politicamente scorretti” sull’omosessualità e la pedofilia.

Lei stessa ha reso nota la sentenza con un post su Facebook. Sicuramente va salutata con soddisfazione l’assoluzione inerente ai riferimenti alle persone gay e al superamento della loro condizione. La stessa De Mari nell’ultima intervista concessa a noi di Pro Vita aveva spiegato: «L’omosessualità, termine improprio, visto che la sessualità è soltanto fra un uomo e una donna, è un comportamento biologicamente perdente. Sono la prima a riconoscere che è molto difficile uscirne, ma è altrettanto vero che gli ex gay sono più numerosi di coloro che si professano tali, anche se nessuno lo dice. È anche provato che i rapporti fra persone dello stesso sesso aumentano i rischi di malattie sessualmente trasmissibili, anche quelle come l’epatite A per molto tempo a noi sconosciuta. I gay sono il 2% della popolazione ma nel contempo rappresentano il 50% dei nuovi casi di Aids e l’80% dei nuovi casi di sifilide».

Affermazioni, queste, supportate da evidenze scientifiche che il Giudice non ha potuto ignorare. Ciò significa che è legittimo poter affermare che l’omosessualità non è una condizione permanente, che non è vero che si nasce gay e che tali si è costretti a restare per tutta la vita. Argomento questo che è stato considerato quasi un tabù dalle organizzazioni Lgbt che hanno sempre attaccato e denigrato tutti coloro che hanno affermato la possibilità di mutare il proprio orientamento sessuale, passando dall’essere omosessuali a eterosessuali. Al punto che chi è riuscito a superare l’omosessualità ha avuto paura spesso di dichiararlo, di fare cioè outing in senso opposto. Oggi, anche grazie alle battaglie di Silvana De Mari, siamo forse tutti un po’ più liberi di andare contro il pensiero unico imposto dall’ideologia gender. Battaglia che, come lei stessa ha affermato, continuerà attraverso nuove divulgazioni: «La serie di libri che scriverò sarà infinita, perché anche il mio processo diventerà un libro, visto che abbiamo tutte le trascrizioni delle udienze».

Americo Mascarucci 

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