03/10/2018

Trentino Alto Adige verso il voto: che ne è di vita e famiglia?

In Trentino la campagna elettorale è entrata nel vivo. La sinistra, dopo aver governato per quasi vent’anni, in alleanza con partiti territoriali, si è disgregata, in previsione di una probabile sconfitta. In particolare va registrata la decisione del Patt, Partito Autonomista Trentino Tirolese, un tempo molto forte e che esprime il governatore uscente, Ugo Rossi, di correre in solitaria, dopo un’alleanza di governo con il Pd innaturale e distastrosa.

In questi anni il Patt, che per statuto riconosce a parole la dottrina sociale della Chiesa, ha completamente abbandonato i suoi valori tradizionali (patria e famiglia), per sposare in modo acritico e pecoresco l’agenda piddina a base di gender e di presunti “diritti civili”. Con il risultato di diventare indistinguibile dall’alleato e inviso alla sua stessa base.

Dal canto suo, il Pd trentino ha scelto come proprio candidato governatore Giorgio Tonini, parlamentare di lungo corso, prima veltroniano, poi renziano, sempre in prima linea nelle battaglie radicali: lo fu nel 2005, schierandosi contro i diritti dell’embrione umano, e lo è stato recentemente, visto il suo appoggio incondizionato – e per molti aspetti decisivo – al ddl Cirinnà.

Il Pd locale corre insieme a Futura, un movimento di recente creazione, voluto dall’ex direttore del quotidiano locale Paolo Ghezzi e animato da giovani provenienti dall’Arcigay, dalle battaglie laiciste come quelle contro il crocifisso nelle scuole, e da rappresentanti del mondo cattolico progressista.

Il centro-destra trentino, invece, esprime un candidato presidente, Maurizo Fugatti, che milita da sempre nella Lega e che certamente rappresenta l’unico candidato presidente da votare a da sostenere per coloro che credono nei principi non negoziabili: vita, famiglia ed educazione.

Ad appoggiarlo ben nove liste – tra le quali una debole Forza Italia, che ha imbarcato nelle sue file un esponente autorevole del mondo Lbgt – ma, con possibilità di successo, ben pochi pro life davvero convinti e formati. Questo va rilevato, dal momento che alla fine le politiche pro vita e famiglia le fanno le persone, e non i partiti.

Un’eccezione in questo panorama trentino è rappresentata da Civica Trentina, che pare destinato ad essere il secondo partito dell’alleanza di centro destra, dietro alla Lega. Proprio in Civica Trentina – che, è bene ricordarlo, grazie al coraggioso lavoro di Rodolfo Borga ha fermato, nella passata legislatura, una legge liberticida sulla cosidetta “omofobia” – sono candidati, con possibilità di un buon successo, varie personalità di rilievo, note per serietà e competenza, tra le quali anche i pro life e pro family Giuseppina Coali e Francesco Agnoli (che corrono in tandem, si veda qui).

Da segnalare anche la candidatura, nelle fila di Fratelli d’Italia, di Federico Secchi, sindaco di Avio, e di Luisa Giovannini, entrambi sensibili ai valori della vita e della famiglia.

Allargando poi lo sguardo alla regione, per quanto riguarda le elezioni in Alto Adige, ci sono, tra i pro life, Diego Salvadori e Marco Galateo, candidati per L’Alto Adige nel cuore-Fratelli d’Italia.

Gianluca Helfer

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