30/07/2014

Trento, fucina del pensiero LGBT. Istituzioni, politica ed università al servizio dell’ideologia gender

Trento sta divenendo una vera e propria fucina del pensiero LGBT. Sarà per l’isolamento di cui gode grazie all’autonomia, per la cortina di fumo che difficilmente fa fuoriuscire le informazioni… sarà per una fattiva mollezza del fronte socio-politico che fa riferimento ai valori tradizionali e cattolici… fatto sta che, zitti zitti, si procede con il vento in poppa.

Trento è anche scenario dell’ormai celebre scuola privata di ispirazione cattolica che non avrebbe rinnovato il contratto ad una serie di docenti, tra cui una lesbica –che, ovviamente, non ha aspettato un attimo per strumentalizzare la cosa.

Sempre nel Capoluogo non si è voluto richiedere ai servizi sociali di avere una particolare attenzione per rilevare il grado di benessere dei bambini che vivono in un contesto di omogenitorialità – richiesta che non ha trovato il sostegno nemmeno di tutto il centrodestra locale.

Poi che dire? La Provincia Autonoma sta discutendo in Commissione, ed è prossimo il passaggio in Consiglio, un disegno di legge sull’omofobia finalizzato ad introdurre la dottrina gender in qualsiasi ambito della vita quotidiana, scuole comprese.

Cartina tornasole dell’atteggiamento del governo locale –di centro sinistra, ma con forte componente autonomista- sono le risposte date dal Presidente Ugo Rossi quali giustificazioni dell’utilizzo di libri LGBT nelle scuole d’Infanzia.

Ma Trento è anche città universitaria e ritroviamo all’interno delle varie facoltà i soliti paladini dei diritti omosessul-transessuali.

Certamente il personaggio di maggior caratura in materia è Alexander Schuster, assegnista di ricerca a Giurisprudenza e definito anche dai giornali locali esperto di unioni omosessuali tanto da partecipare a progetti internazionali finalizzati a stendere strategie gay friendly su vari piani.

Addirittura uno studente in Legge a Trento può trovarsi davanti all’imbarazzo della scelta in quanto potrebbe arricchire il proprio piano di studi con il corso, tenuto dallo stesso Schuster, “Aspetti giuridici dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere”. Come perdere quest’occasione, unica in Italia?

In ottobre poi l’Ateneo di Trento ospiterà Right on the move – Rainbow families in Europe, convegno sull’omogenitorialità curato da Schuster, che mira a sviscerare i problemi di difformità all’accesso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita per coppie LGBT ed all’affidamento dei figli.

Ora però il ricercatore è impegnato su di un altro fronte: dare lezioni di ideologia LGBT al Governo del Montenegro che intende inserire nel proprio orientamento giuridico i principi della dottrina gender, unioni omosessuali comprese.

Redazione

 

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