28/07/2017

Ultimissime su Charlie

Abbiamo aggiornato questo post ogni volta che avevamo notizie nuove che riguardavano il piccolo Charlie Gard.

Il Great Ormond, l’ospedale in cui è ricoverato Charlie, avrebbe dovuto eseguire la sentenza di condanna a morte (eutanasia del non consenziente) già il 30 giugno: la mobilitazione nostra e vostra (e di tutto il mondo) gli ha concesso un altro mese di vita, un altro mese in cui Charlie ha potuto sentire l’amore della mamma e del papà ancora fino ad oggi.

  • Charlie è stato ucciso, dopo il trasferimento nell’hospice, come era stato predetto. (28luglio ore 19.00 circa).
  • Il termine assegnato ai genitori di Charlie per trovare una soluzione in accordo con il GOSH è scaduto a mezzogiorno di oggi, 28 luglio. Sembra proprio che ormai non resti che attendere che trasferiscano Charlie nell’hospice e lo uccidano. E’ doloroso. Ma è così. La neolingua, in certi articoli di giornale parla di “estubazione”. Per favore, non lasciamoci prendere in giro dalle parole: togliere il tubo per la respirazione a Charlie, vuol dire farlo morire soffocato. Vuol dire ucciderlo. Vuol dire abbreviare ulteriormente la sua piccola vita che certamente non è destinata a durare per molto: presto Charlie smetterà di respirare, nonostante il tubo (leggete qui per capire meglio). Vuol dire abbreviare la sua sofferenza? per nulla affatto. Charlie non soffre. Vuol dire privarlo anzitempo dell’amore straordinario che i suoi genitori gli hanno dato finora e che vorrebbero continuare a dargli fino all’ultimo momento concessogli dalla sua grave malattia.
  • Charlie sarà trasferito in un hospice per trascorrere le sue ultime ore:   i suoi genitori hanno dovuto rinunciare all’idea di portarlo a casa per morire. Il loro ultimo desiderio non è stato esaudito. Il giudice Francis gli ha dato tempo fino a domani, giovedì, per organizzare la trasferta e trovare gli operatori sanitari necessari. Entro poche ore dal trasferimento, probabilmente venerdì, Charlie sarà ucciso. Secondo The Guardian un amico di famiglia ha ribadito che le richieste del GOSH circa l’equipe sanitaria necessaria ad assistere Charlie sono assurde: il bambino è stabile, non soffre, non ha bisogno di assistenza continua di medici. Ha solo bisogno del respiratore per morire di morte naturale. Ma questa, appunto, la morte naturale, per la sanità e per la giustizia inglese non va bene: Charlie deve essere terminato. (26 luglio, 18:36)
  • Oggi alle 14:00, secondo un post della BBC, il giudice Francis deciderà se Charlie può morire a casa sua con i suoi genitori.
  • Da Assuntina Morresi abbiamo aggiornamenti in diretta dall’udienza di Charlie: nella prima parte i genitori hanno chiesto di portare a casa Charlie, ovviamente con il ventilatore. Quelli del GOSH non vogliono. Prima hanno detto che il ventilatore portatile non passa dalla porta di casa Gard. Poi non vogliono neppure l’hospice, che per loro potrebbe essere inadeguato (invece sarebbe la seconda scelta dei genitori). E indovinate perché non vogliono? perché, come ha appena twittato Rozenberg “i genitori vogliono avere diversi giorni a casa con Charlie con il ventilatore”. Certo: vogliono aspettare che muoia a casa, ovviamente senza staccare il ventilatore, ma accompagnandolo con il ventilatore. Scrive l’ANSA: I coniugi Gard vogliono che il piccolo Charlie trascorra le sue ultime ore di vita a casa. Il Great Ormond aveva chiesto l’intervento di un mediatore, ma i Gard hanno rifiutato. I rappresentanti dell’ospedale hanno spiegato che vorrebbero accontentarli, ma allo stesso tempo vogliono tenere in considerazione il migliore interesse del bambino, a cui verra’ staccata la spina dei respiratori. 25 luglio ore 17:20
  • The Guardianoggi, 24 luglio, alle 14:44 pubblica una notizia angosciosa: i genitori di Charlie hanno concluso la loro battaglia.  Hanno detto che vogliono ritirare la loro richiesta di un trattamento sperimentale negli Stati Uniti perché per il bambino ormai è “troppo tardi” e non può più funzionare. Grant Armstrong, rappresentante legale dei coniugi Gard ha detto all’High Court che per Charlie, è troppo tardi, il tempo è finito, il bambino ha avuto un danno irreversibile e il trattamento sperimentale non può più funzionare. Leggete dettagli e approfondimenti qui e qui.
  • I genitori di Charlie oggi tornano  in tribunale per un’udienza che potrebbe decidere il futuro del loro bambino. L’audizione comincerà alle 14 e durerà due giorni. (The Telegraph, 24 luglio, ore 7:55)

  • Il Congresso americano ha approvato l’emendamento in base al quale si concederà lo status di residenza permanete a Charlie per poter essere curato. Ora il testo deve passare al vaglio del Senato (Venerdì 21 luglio)
  • Il medico del Bambin Gesù che è volato a Londra per visitare Charlie si chiama Enrico Silvio Bertini: classe 1950, laureato alla Sapienza di Roma, è un luminare nel campo della neurologia (Giovedì 20 luglio. Fonte: La Verità)
  • I genitori di Charlie, Connie e Chris, hanno dichiarato di non potersi esprimere in merito alle visite effettuate dal dott. Hirano e dal dott. Bertini, in quanto «ogni dettaglio è al centro di un procedimento giudiziario». In ogni caso, dopo il meeting tra medici avvenuto lunedì Connie è sembrata sollevata (Giovedì 20 luglio)
  • L’ufficio stampa del Great Ormond Hospital, nel pomeriggio di mercoledì 19 luglio, ha negato che siano stati espressi ufficialmente pareri negativi sulle condizioni di Charlie da parte dei medici britannici (19 luglio)
  • I genitori di Charlie hanno postato sui social una foto (pubblicata oggi dal Daily Mail) del piccolo scattata venerdì: l’immagine mostra Charlie che guarda un giocattolo colorato con gli occhi semichiusi e vorrebbe dimostrare che il piccolo non è cieco, a dispetto di quanto viene affermato (19 luglio)
  • Ieri, lunedì 17, c’è stata una riunione tra esperti presieduta – secondo la richiesta dei legali del Great Ormond Street Hospital e del tutore che rappresenta gli interessi di Charlie – da un bioeticista, alla quale hanno partecipato lo stesso Hirano, il dottore del Bambin Gesù, quattro medici del Gosh e mamma Connie. Il meeting si è protratto per cinque ore e una trascrizione verrà fornita al giudice Francis per metterlo al corrente di quanto detto nel corso dell’incontro (Martedì 18 luglio)
  • La visita condotta dal medico Michio Hirano della Columbia University di New York, assieme a un altro esperto di patologie mitocondriali che lavora per l’ospedale pediatrico Bambin Gesù e sul cui nome vige l’obbligo di riservatezza, si è protratta per cinque ore e pare aprire a segnali positivi: il luminare ha ipotizzato tra il 10 e il 50% la possibilità di miglioramento, con la terapia sperimentale, per il piccolo Charlie. Qualche speranza in più c’è, anche se i giornali inglesi ribadiscono che i medici del GOSH non hanno cambiato idea... (Lunedì 17 luglio)
  • Oggi, lunedì 17 luglio, dovrebbe esserci un meeting tra medici, che visiteranno Charlie. All’incontro sarà presente anche la mamma Connie e – pare – un medico del Bambin Gesù di Roma (17 luglio)
  • Secondo Adnkronos dovrebbe essere il 25 luglio la decisione finale della Corte inglese, dopo una seduta ‘intermedia’ in programma venerdì 21. Il giudice Francis ha ribadito che accoglierà con favore ogni accordo fra le parti, ma nessun trasferimento del piccolo potrà avvenire senza autorizzazione della Corte.
  • Nel tardo pomeriggio i genitori di Charlie hanno fatto un appello alla calma e alla pazienza: condannano fermamente qualsiasi forma di violenza o di minaccia che chiunque possa concepire per i medici del GOSH o per i giudici della Corte. Il giudice Francis, che già aveva minacciato azioni legali contro eventuali facinorosi, li ha ringraziati (14 luglio, ore 18.40)
  • E’ il professor Michio Hirano lo specialista americano che visiterà Charlie. Il giudice ha consentito si facesse il nome. Tra lunedì e  martedì sarà a Londra per discutere il caso con gli specialisti del Great Ormond Street Hospital. Hirano è professore di neurologia presso il  Columbia University Medical Center di New York si dice fiducioso che Charlie possa fare piccoli ma significativi miglioramenti sia sul piano muscolare che sul piano cerebrale (14 luglio, ore 16.30)
  • Venerdì 14 luglio, alle ore 15:00 italiane, la corte si riunisce per una seduta interlocutoria in cui si fisserà una prossima riunione multidisciplinare che avrà luogo, secondo il giudice Nicholas Francis, «nel giro di giorni»
  • Alle 20.45, The Telegraph riporta che  il giudice Francis, che a suo tempo aveva decretato che il sostegno vitale di Charlie doveva essere spento, ha chiesto a un luminare americano ( uno di quelli che ha contattato l’Ospedale dicendo di poter curare Charlie), se è disposto a volare a Londra per esaminare il bambino, se il giudizio venisse sospeso per qualche giorno. Il neurologo (che per motivi legali non può essere nominato) ha detto che sarebbe disposto
  • Secondo una nota della BBC, delle 15.30, la Corte ha ordinato a un soggetto imparziale (non l’Ospedale, né i genitori) di misurare il cranio di Charlie, per vedere se è cresciuto sufficientemente...
  • Alle 13.45 i genitori di Charlie sono usciti piuttosto arrabbiati dalla sala dell’udienza: non condividono l’opinione dei giudici sulla qualità della vita del loro bambino. Chissà se qualcuno si permette di sindacare sulla qualità della vita dei giudici e dei loro parenti... (Sky)
  • Il giudice Francis, che ha ribadito che di fronte a nuove prove dell’utilità delle cure per Charlie avrebbe cambiato idea, ha detto anche che difficilmente la Corte potrà decidere entro oggi. (The Telegraph, 13 luglio, ore 12.00)
  • I genitori di Charlie oggi devono trovare delle prove che convincano il tribunale che la vita del loro bambino è degna di essere vissuta. Ieri, davanti alla High Court, Connie Yates, la madre di Charlie ha gridato: “Se fosse vostro figlio, gli avreste dato la possibilità di tentare una cura!”. Chris, invece ha gridato all’avvocatessa dell’Ospedale: “Quando comincerete a raccontare la verità?”. Detta avvocatessa, che rappresenterebbe “gli interessi del minore”, Victoria Butler-Cole, è nota per aver ottenuto a gennaio scorso dalla High Court il “permesso” di far morire di fame e di sete il marito di Lindsey Briggs, un veterano della guerra del Golfo: è stata la prima volta che un tribunale inglese ha deciso che potessero essere tolti cibo e acqua a un paziente clinicamente stabile. (12 luglio, ore 7.00)
  • Domani il Congresso degli Stati Uniti voterà la proposta di dare a Charlie la cittadinanza americana. I deputati Brad Wenstrup e Trent Franks hanno presentato il disegno di legge. Una volta che Charlie fosse cittadino americano gli Inglesi dovrebbero rivedere il loro potere di vita e di morte sul povero bambino. (11 luglio ore 19,30)
  • Come avevano già detto, la decisione è rimandata a giovedì 13 luglio. I genitori di Charlie sperano considerano una cosa positiva il fatto che la Corte ha respinto la richiesta dell’ospedale di non rivedere la situazione. Alcuni, invece, temono che i giudici non cambino opinione. Noi dobbiamo continuare a pregare e a sostenere la causa della vita (11 luglio, ore 9.00)
  • Aggiornamenti sull’udienza ancora in corso. (AGI) – Londra, 10 lug. – La famiglia di CHARLIE Gard ha chiesto che le prove di una terapia sperimentale in grado di curare il loro figlio siano valutate in una nuova udienza, da tenersi nel periodo dal 25 al 27 luglio prossimi, e che sia un nuovo giudice a decidere su esse. Dalle 14.15 di questo pomeriggio (ora lcale) nell’Alta Corte di giustizia britannica, a Londra, si combatte una battaglia tra le ragioni della legge e quelle, disperate, di Chris Gard e Connie Yates, genitori del bimbo di 10 mesi per il quale era stato decretato lo spegnimento delle macchine che lo tengono in vita. Appena cominciata l’udienza, i genitori di CHARLIE hanno chiesto l’autorizzazione a portarlo via dall’ospedale in cui si trova, il Great Ormond Street Hospital. Di fronte hanno trovato -secondo quanto emerge dai tweet di Fergus Walsh, che per la Bbc segue il settore Salute – un muro, quel Justice Francis che l’8 giugno’ scorso stronco’ le speranze di Chris e Connie: “Non esiste al mondo nessuno che non vorrebbe salvare CHARLIE”, ha spiegato il giudice, aggiungendo che l’assistenza al bambino e’ nella massima considerazione delle autorita’ ma anche che qualcosa di “nuovo e sensazionale” deve accadere per convincerlo a cambiare idea. E’ stato a quel punto che l’avvocato della famiglia di CHARLIE ha ribadito cio’ che ripete da giorni: nuovi dati condivisi con l’ospedale dimostrano che la terapia potrebbe produrre proprio quel “sensazionale miglioramento clinico” che le autorita’ cercano. Ma, ha ribattuto l’Alta corte, al momento esistono diverse e ampie prove che la stessa terapia sperimentale non modificherebbe “il profondo e strutturale danno cerebrale” di CHARLIE. La famiglia ha chiesto, allora, se, poiche’ davanti hanno lo stesso giudice che gia’ aveva bocciato le loro richieste, non dovrebbe essere un altro giudice a occuparsi del caso. “Ho fatto il mio lavoro e continuero’ a farlo”, ha ribattuto Fancis. Sarebbe “un errore cambiare il giudice”, ha aggiunto. All’avvocato dei Gard non e’ rimasto che chiedere una nuova udienza poiche’ non prima del 21 luglio arriveranno nuove evidenze, ma anche qui Francis si e’ mostrato perplesso: “Una tabella di marcia di diverse settimane – ha detto – e’ preoccupante”, viste le condizioni gravi in cui versa CHARLIE e delle quali ha dato conto l’ospedale. L’udienza è ancora in corso. (10 luglio ore 17.00 italiane)
  • Alcune persone che si dicono vicine alla famiglia di Charlie hanno postato su FB la notizia che la riunione della Alta Corte di oggi è solo una riunione preliminare. Dovranno tornare giovedì in tribunale. Continuiamo a pregare, perché Charlie ha bisogno ancora di noi! (10 luglio, ore 15:30)
  • Il genitori di Charlie hanno consegnato all’Ospedale una petizione con più di 350.000 firme che chiedono al GOSH di lasciar andare il bambino in America. Fuori dall’Ospedale i genitori hanno tenuto un discorso, davanti alla folla radunata in loro sostegno, dicendo che finché Charlie lotta, anche loro combatteranno. Chris Gard e Connie Yates si sono sentiti “sopraffatti” dall’affetto che giunge loro da tanta gente, da tutto il mondo e ringraziano tutti di vero cuore.  (9 luglio, ore 20.52)
  • L’Ospedale di Great Ormond nel pomeriggio del 9 luglio, ha dapprima negato poi concesso al reverendo Patrick Mahoney, direttore della Christian Defense Cohalition, il permesso di vedere Charlie e di pregare con lui e i suoi genitori.
  • Il governo britannico non ha alcun ruolo nel decidere il futuro corso del trattamento di Charlie, ha detto oggi, domenica 9 luglio, il Segretario alla giustizia David Lidington: in nome della separazione dei poteri il Governo della signora May, quindi se ne lava le mani. La decisione sarà presa dai giudici che agiscono “in modo indipendente e autonomo” sulla base dei fatti del caso. (9 luglio, ore 19.33)
  • I genitori di Charlie ringraziano su Twitter tutti coloro che li stanno sostenendo (anche noi e voi, cari Lettori). Sull’account @carliesfight hanno scritto: “UN GRANDE grazie a tutti voi che ci sostenete e condividete la preoccupazione per Charlie! Continuate  a starci vicino! La lotta non è finita !!!! #charliegard”.  (9 luglio, ore 9.00)
  • Anche al Congresso degli Stati Uniti è stata avanzata la proposta di conferire a Charlie una sorta di cittadinanza onoraria per toglierlo dalle grinfie del sistema tanatofilo inglese. E mentre continuano le veglie di preghiera e le manifestazioni a favore di Charlie in tutto il mondo (guardate anche sulla nostra pagina FB), a Londra hanno organizzato per oggi alle 14:00 , a Queen Square vicino all’Ospedale di Great Ormond Street, una manifestazione in cui presenteranno le oltre 350.000 petizioni che invitano l’Ospedale a lasciare che Charlie vada in America. (9 luglio, ore 8:00).
  • I Comuni e i monumenti italiani si colorano di luce blu a sostegno di Charlie Gard: tenete d’occhio la nostra pagina FB per vedere le foto...
  • Si riaccende la speranza! L’Ospedale di Great Ormond Street sta riprendendo in esame il caso di Charlie! In quanto sono state addotte “nuove prove relative al potenziale trattamento della sua condizione”. Pare, secondo la BBC che sette esperti ritengono che la terapia sperimentale potrebbe migliorare la condizione del cervello del piccolo di 11 mesi.
    Il giudice Justice Francis, lunedì alle 14:00, riesaminerà il caso. Permane il divieto di trasferire  Charlie, e l’Ospedale attende il nuovo verdetto della Corte (7 luglio, 19:30).
  • I genitori di Charlie hanno invitato il fratello di Terri Schiavo, Bobby Schindler a Londra per aiutarli a sostenere la loro causa. Schindler è arrivato in Gran Bretagna proprio mentre si stavano per incontrare con i dirigenti dell’ospedale (7 luglio ore 18.30). Il problema critico qui, ha detto Schindler, è che le autorità non riconoscono che le famiglie di solito sanno cosa è meglio per i loro cari . La situazione di Charlie è molto simile alla battaglia della famiglia per salvare sua sorella, Terri.
  • La mamma di Charlie ha fatto un disperato  appello al primo Ministro inglese, Theresa May, perché si adoperi a salvare Charlie. Trump parlerà di Charlie con la Premier inglese al prossimo summit G20 (The Sun), 7 luglio. 15.20. Attendiamo di sapere cosa hanno detto i medici che oggi hanno convocato i coniugi Gard all’ospedale.
  • L’ospedale americano dove lavora il neurologo specializzato in malattie mitocondriali, il professor Hirano, che abbiamo contattato per chiedere cosa stanno facendo per Charlie, ci ha risposto (6 luglio , ore 22:57) che può ricoverare Charlie, ma può anche spedire il farmaco necessario in Inghilterra: «Il Presbyterian Hospital di New York e l’Irving Medical Center dell’Università della Columbia hanno accettato di ricoverare e valutare Charlie, purché venga trasferito in modo sicuro alla nostra struttura e gli ostacoli legali vengano eliminati e riceviamo l’approvazione della FDA per un trattamento sperimentale di emergenza adeguato. In alternativa, sempre con l’apporvazione della FDA, possiamo organizzare la spedizione del farmaco sperimentale all’Ospedale di Great Ormond Street e offriamo consulenza al loro personale medico su come somministrarlo, se sono disposti a farlo, e su come seguire il paziente». Richiede in ogni caso  il consenso del Great Ormond Street.
  • La notizia è stata confermata dal Corriere della Sera (6 luglio, ore 21,26): STANNO UCCIDENDO CHARLIE? Pare che l’Ospedale di Great Ormond Street sta “procedendo” con Charlie. E’ il momento di pregare davvero (chi può e chi sa) con tutto il cuore. “procedere” è un modo “educato”, anzi “neolinguesco” per dire che lo stanno ammazzando. C’è un’ultima riunione in corso. Se decidono di “procedere”, prima lo sedano e poi gli tolgono il respiratore e il bambino soffoca (6 luglio, ore 17:00).
  • Trump ha chiesto un faccia a faccia a Theresa May al G20 per parlare di Charlie (5 luglio ore 22:30)
  • Il Vaticano ha provato a percorrere la strada di dare la cittadinanza vaticana a Charlie, ma la soluzione non risolverebbe la questione giuridica. C’è anche chi propone di portare il piccolo a San Marino
  • Twitter censura i post della famiglia di Charlie (The Sun): non ci sorprende: abbiamo ben capito che Twitter è al servizio del “Grande Fratello”, per costruire il “Mondo Nuovo” (cliccate qui).
  • I medici che seguono le malattie rare dell’ospedale Bambino Gesu’ sono al lavoro con altri esperti internazionali per mettere a punto un protocollo di trattamento sperimentale per il piccolo Charlie. La presidentessa del Bambino Gesù, Mariella Enoc ha detto che il Great Ormond è disposto ad acconsentire il trasferimento di Charlie a Roma, solo se il Bambin Gesù fosse disposto a fungere da boia. La Enoc ha detto che il Bambin Gesù «Non può considerare questa opportunità‘». Il Ministero degli Esteri, quando ha chiesto a Londra di mandare Charlie in Italia, ha ottenuto la stessa risposta. (Salute e Benessere, 5 luglio, ore 17.40).
  • Il tweet di Silvio Viale, noto abortista (nella foto del profilo offre scatole di RU486, di cui è un attivo promotore):

Viale_Charlie

 

 Redazione


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