19/06/2015

Un motivo in più per scendere in piazza per la famiglia: la verità

Ecco , è bastato vedere la Cirinnà in Tv con Gandolfini , che per convincere un amico a venire a Roma domani... per i bambini, per la famiglia, perché prevalga la verità...

Ho appena finito di vedere i cinque minuti sul primo canale della senatrice Cirinnà contro il professor Gandolfini e se mancava ancora un motivo per scendere in piazza domani, la manifestazione della mancanza di rispetto per l’interlocutore, ora so che non manca neppure quello.

Sono democratici, pluralisti, tolleranti, ma quando si trovano dall’altra parte non un povero prete da ridicolizzare, ma un professore colto, abituato al pubblico, capace di chiarezza e a suo agio sul mezzo televisivo, allora vanno fuori dai gangheri e tutta la bile che hanno in corpo trabocca. La senatrice, nel difendere l’introduzione del gender nelle scuole, ha parlato di “diversi”.

Bludental

Ma non sa, la senatrice, che per la teoria del gender non esiste alcun diverso, laddove invece eterosessualità, omosessualità, bisessualità, transessualità, asessualità sono tutti puntini paritari sull’arco delle identità? Noi che difendiamo la dignità ontologica delle persone, indipendentemente dalle capacità di esprimere una qualsivoglia funzione, non abbiamo bisogno che i pro-gay ci vengano ad insegnare la dignità delle persone omosessuali. Ma è dal disegno ideologico che nega le differenze su cui pare persino i suoi paladini abbiano le idee un po’ confuse che difendiamo i nostri figli.

Sul suo sito la senatrice Cirinnà ha scritto: «sento su di me una grandissima responsabilità, quella di riuscire a rappresentare in Parlamento il grande lavoro ed il confronto sempre costruttivo fatto con le associazioni Lgbt , e ancor di più l’immensa varietà di forme che l’amore e la famiglia possono avere». Rappresentare il lavoro e il confronto con le associazioni LGBT? Nell’articolo 67 della Costituzione però leggo qualcosa di diverso: “Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”.

Il preciso dovere di ogni eletto è dunque quello di rappresentare tutti, non un gruppo organizzato e danaroso, non una lobby, ma tutti gli italiani, compresi i membri della società ancora incapaci di esprimere i diritti politici. Sto parlando, se non si fosse capito, di quegli stessi bambini che hanno diritto ad un padre e una madre dal primo giorno di vita, che hanno diritto ad attaccarsi alla mammella di chi li ha nutriti per nove mesi e che appena venuto al mondo non se ne fanno di nulla di petti villosi o depilati o più ancora, per dirla con monsignor Vecchi, della tastiera di Elton John.

Vorrei che la senatrice Cirinnà mi spiegasse perché, se la varietà di forme dell’amore e della famiglia è immensa com’ella dice, si sia fermata a rappresentare in parlamento l’amore omosessuale. Perché si è limitata a questo che in fin dei conti, com’è implicito in quanto dice, non è che uno stereotipo parziale? Non fanno parte della stessa immensa varietà di amori quello di amicizia, l’amore poligamico o poliandrico, il poliamore, l’amore incestuoso, quello feticistico, l’amore intergenerazionale presente in alcune società dove le spose bambine sono normali e tutte le declinazioni possibili dell’affettività e della sessualità che l’American Psychiatric Association, seppure riconoscendone la stranezza, non considera di per sé disturbi mentali? Non siamo cassandre visionarie.

Personalmente sono un medico ed è il mio lavoro quotidiano sapere leggere attraverso la logica la realtà, i sintomi e i segni. Date alcune premesse non possono che derivarne certe conseguenze. Ciò che fonda la famiglia è l’amore? Allora che amore sia e lo sia per tutti. Il professor Ronald Den Otter insegna scienze politiche alla California Polytechnic State University di San Luis Obispo. Per la prestigiosa Cambridge University Press ha appena pubblicato un saggio contenente la difesa giuridica del matrimonio plurimo (In defence of plural marriage, è il titolo del libro). Esiste un sito, Full Marriage Equality, dove si perora il pieno riconoscimento del diritto all’amore, alla sessualità, alla convivenza e al matrimonio con qualsiasi e con tutti gli adulti consenzienti.

A noi che domani scenderemo in piazza, additati dalla senatrice quali sostenitori di una posizione “medioevale”, il compito di fermare questa barbarie. Scenderemo in piazza contro tutti coloro che vogliono abbattere il sacro recinto della realtà, che sostengono l’indecenza contro l’innocenza e lo faremo avendo in mente le antiche parole di un filosofo pre-cristiano ricordateci oggi dal cardinale Caffarra: “Bisogna che il popolo combatta per la legge come per le mura della città”.

Renzo Puccetti

Fonte: Libertà e persona

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